Si celebra oggi la Giornata Mondiale contro l’Epatite ed il focus principale cade sulle cure contro questa malattia. In tutte le sue varianti, ma con più veemenza per ciò che concerne l’epatite C.
E’ quest’ultima infatti ad essere salita di più alle cronache per via del sofosbuvir (Sovaldi) e della sua possibile distribuzione italiana. Per chi non lo ricordasse infatti questo è il “farmaco miracoloso” che riesce a portare i malati alla guarigione nella quasi totalità dei casi. Un medicinale molto potente la cui rimborsabilità per alcune categorie di malati in Italia è stata assicurata da un accordo tra la Gilead, la casa farmaceutica che lo produce, e l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Giornate come queste servono spesso agli esperti per incontrarsi e fare il punto della situazione con l’ambiente sanitario ed alle persone per informarsi realmente sull’epatite C e sulle altre forme di questa malattia del fegato e comprendere come si tratti di un problema che non può essere ignorato per il bene della salute. Se non curate infatti, tali patologie possono condurre a conseguenze ancor più gravi, come cirrosi e neoplasie del fegato.
Oltre ad una importante prevenzione, nell’approccio a queste patologie ed in particolare all’epatite C, la differenza viene fatta dalla ricerca e dalla sua applicazione farmaceutica. E’ per questo che in tale campo si punta al sequenziamento del virus e dei suoi componenti: in questo modo si ha la possibilità di mettere a punto delle sostanze che lavorino sullo stesso.Il sofosbuvir sopra indicato ne è uno degli esempi più plateali. Esso è in grado di eliminare la carica virale nella quasi totalità dei casi, cosa che non riesce sempre nelle cure a base di interferone di solito usate come terapie di elezione.
La Giornata Mondiale contro l’epatite è un’ottima occasione per informarsi: non sprecatela.
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