Il caffè come cura delle malattie del fegato? Di certo può rappresentare una buona prevenzione contro le stesse. La caffeina assunta con giudizio conferma ancora una volta i suoi effetti benefici.
Sono molti gli studi scientifici che associano al caffè dei benefici rispetto ad alcune patologie. Spesso sono state chiamate in causa malattie croniche come il diabete, quelle cardiovascolari e le patologie neurodegenerative. Negli ultimi anni ci si è invece concentrati sulla salute del fegato, uno degli organi in qualche modo più colpiti in modo negativo dal nostro stile di vita ed è emerso che il consumo di caffè influisce sul rischio di sviluppare sia la malattia epatica cronica che l’epatocarcinoma. Nello specifico chi beve questa antica bevanda avrebbe il 38% di probabilità in meno di sviluppare il cancro al fegato ed il 46% di probabilità in meno di sviluppare la malattia epatica rispetto a chi non ne è consumatore.
Ancora non è chiaro quale sia il meccanismo di prevenzione, ma se ne conoscono gli effetti: il caffè riduce l’accumulo di grasso ed il deposito di collagene nell’organo. Anche gli scienziati italiani guardano con attenzione alla relazione tra il consumo di caffè e la salute epatica sottolineando come la bevanda sia in grado di limitare i danni provocati dall’abuso di alcol e fumo di sigaretta, portando tra l’altro ad un miglioramento dei test generali di funzionalità epatica.
Gli esperti non lasciano fuori da questo quadro di prevenzione e cura nemmeno la cirrosi epatica e la calcolosi biliare: negli anni sono infatti stati raccolti molti dati relativamente a queste due malattie. Il caffè ha mostrato di stimolare lo svuotamento della colecisti: in questo caso però la quantità è importante dato che l’effetto benefico sparirebbe superando i 300 mg/die di caffeina. Concludendo, il rapporto tra questa bevanda e le malattie del fegato si esprime tutto a favore della salute umana, a patto che lo stesso venga consumato con giudizio.
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