Quanto dormire dopo i 70 anni per combattere il rischio di Alzheimer e di demenza? Le patologie neurologiche invalidanti sono da tempo una costante del mondo della ricerca: la scienza ha deciso di tentare di dare una risposta lavorando anche su una azione che tutti noi facciamo, ovvero dormire.
Sonno importante contro malattie neurologiche
Prevenzione di malattie importanti spesso si traduce nella necessità di condurre una vita sana e il seguire una alimentazione corretta: a questi due elementi deve essere aggiunto quello del dormire bene e le giuste ore. Soprattutto dopo i settanta anni, riposare le giuste ore consente al corpo umano di funzionare bene e di riuscire ad allontanare lo spettro di malattie invalidanti. È importante accettare che con il passare degli anni l’organismo tende a indebolirsi e per tale ragione dormire abbastanza da aiutarlo nel funzionamento diventa basilare.
Da decenni i ricercatori studiano le fasi del sonno e nonostante molto ancora oggi rimanga da scoprire, rispetto al passato si è riusciti ad analizzare questa particolare sfera della salute umana e a stabilire, a seconda delle situazioni, quali siano le esigenze dell’organismo. Una recente ricerca condotta negli Stati Uniti dall’Università di Medicina di Washington, ha preso in esame un campione di anziani per studiarne il sonno e metterlo in comparazione con il rischio di Alzheimer e demenza senile, due delle patologie che tendono a presentarsi con più frequenza nelle persone anziane.
Dormire tra le cinque e le sette ore fa bene
Gli scienziati hanno esaminato un campione di oltre cento persone per oltre quattro anni, verificando le abitudini di vita di anziani di età compresa tra i 70 e gli 80 anni. Il sonno e la salute dei partecipanti alla ricerca sono stati monitorati con attenzione attraverso l’analisi del fluido cerebrospinale, prelievi periodici del sangue ed elettroencefalogrammi. Quel che è stato possibile notare è stato che un sonno inferiore alle cinque ore compromette le funzioni cerebrali, mentre dormire più di sette ore rallenta le funzioni cognitive.
Questo porta a pensare che dormire fra le cinque e le sette ore sia l’intervallo di sonno più salutare per gli anziani perché in grado di consentire agli stessi di poter godere di un sonno riposante e disintossicante capace di prevenire problemi al cervello. Dormire bene e il giusto può anche aiutare a combattere il rischio di problemi cardiocircolatori: insomma, si tratta di un ambito della vita del quale prendersi cura con attenzione, accompagnandolo, va sempre ripetuto, da uno stile di vita sano e da una alimentazione il più possibile sana anch’essa.