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Trapianti, ossa di mucca e maiali in bocca in 200.000 italiani “inconsapevoli”

Iniziamo con il dire che non è illegale trapiantare tessuti di animali durante interventi chirurgici piuttosto che impianti dal dentista. Le ossa di mucche, maiali, pecore sono infatti attestate come dispositivo medico, garantite dal marchio CE, e le operazioni catagolate come xenotrapianto, nel rispetto delle disposizioni in merito erogate dal Consiglio superiore di sanità.

Tuttavia ha fatto discutere non poco lo studio del Centro Studi-Sic Federanziani che ha scoperto come ogni anno centinaia di pazienti italiani siano trapiantati con tessuto di origine animale in bocca inconsapevolmente. E questo violerebbe la norma sul consenso informato che vuole il paziente sia a conoscenza dell’innesto di materiale eterologo.

Come sottolinea l’associazione chi si assumerà la responsabilità se un domani ci sarà un problema con gli impianti di questo tipo?

Oltre 200.000 persone l’anno vengano sottoposte a un innesto/trapianto in ambito odontoiatrico con la messa “in situ” di pezzi di tessuto osseo, nelle varie forme a disposizione, di mucche, pecore, cavalli e maiali, ignare di tutto ciò. Le cifre sono da capogiro se si stimano siano 4/5 gli innesti per persona, si supera di gran lunga il milione di pezzi di animali innestati/trapiantati nell’uomo, con fatturati miliardari.

Eppure, si domanda sempre Federanziani,

la bibliografia medica dice che è preferibile utilizzare tessuto autologo/omologo, ovvero tessuti di origini umani e solo in caso di assenza di ricorrere a quello animale e soprattutto informando il paziente. Questi documenti poi, dovrebbero essere conservati negli studi odontoiatrici (ovvero i consensi informati) per gli anni previsti dalla legge.

L’anomalia, per Federanziani, risiede nel fatto che in Italia esistono Banche del tessuto molto attive, presenti a Bologna, Firenze, Milano, Torino, Treviso e Verona che potrebbero supportare l’intero fabbisogno interno, ma che corrono addirittura il rischio di veder scadere i tessuti conservati per sottoutilizzo, che vengono invece comprati all’estero e fanno giungere nelle nostre bocche materiale eterologo, quando non ce ne sarebbe alcun bisogno, addirittura ad un prezzo maggiore.

[Fonte: Agi Salute]