Il turismo dentale è un fenomeno nettamente in crescita, a tal punto che anche il noto TG satirico Striscia la Notizia ha deciso di parlarne, per comprenderne le modalità, confrontare i prezzi e la qualità. Il tutto con l’ausilio di una paziente complice. Sulle motivazioni di tutto ciò un’evidenza: il dentista è troppo caro per la maggior parte degli italiani, che a causa della crisi economica trascurano anche altri fattori determinanti per la salute, non solo quella orale. E’ questo l’input che spinge gli italiani ad andare all’estero per il cosiddetto turismo dentale. Ma è un vero risparmio? E ci sono rischi? Secondo gli odontoiatri italiani contattati dalla paziente di Striscia, sì, ma manca ancora la seconda parte del servizio televisivo (in onda stasera) che confronterà queste risposte con quelle dei dentisti all’estero. Facciamo la stessa cosa anche noi di Medicinalive.
Turismo dentale: luoghi e prezzi
Il turismo dentale non è una novità, ma una pratica attiva già da tempo in tutto il mondo e che riguarda anche altri aspetti della medicina. Pensiamo alle terme? Ma anche e soprattutto alla chirurgia estetica. Il turismo dentale però è un fenomeno che si contraddistingue nel nostro paese per prezzi estremamente inferiori, fino anche al 60%. Un impianto infatti può costare anche 1.000 euro contro i 2.500 o una capsula 400,00 contro i 1.200, eccetera. I luoghi più gettonati sono la Serbia, la Romania, ma anche l’Albania, la Tunisia l’Ucraina, la Croazia, Ungheria.
Turismo dentale, i consigli dell’ANDI
In un’intervista di pochi mesi fa il dottor Gianfranco Prada, presidente ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ci confermava l’effettiva differenza di prezzi, a causa dei costi maggiori a cui gli odontoiatri italiani sono soggetti.
“Senza entrare nel merito della qualità dei materiali utilizzati che possiamo dare per scontata (in questo contesto, ma non sempre ndr) le cure odontoiatriche in Serbia, Romania, Croazia e similari costano meno perché inferiori sono i costi di gestione: pensiamo alle bollette della luce, alla tassazione, ma anche allo stipendio di un assistente alla poltrona o del personale di segreteria: in questi Paesi costa 10 volte meno che da noi. Purtoppo in questo contesto una competizione è difficile, ce ne rendiamo conto e stiamo attivando, fin dove possibile, una serie di iniziative, come l’odontoiatria sociale.”.
Certo è che alla fine si rischia di rimetterci di salute e di soldi, bisogna scegliere oculatamente il proprio dentista di fiducia sia italiano che non. Il rapporto medico paziente è sempre fondamentale. Un sondaggio promosso da ANDI ha rilevato inoltre che il turismo dentale interessa almeno l’11 % degli italiani, il 6% lo ha praticato (per lo più abitanti nel nord-est) e di questi la metà ha dichiarato di non essersi trovato bene. Cifre minime che non preoccupano la categoria, ma abbastanza rilevanti da meritare un’attenzione particolare. Onde evitare problemi il dottor Prada ha altresì suggerito piccole accortezze:
“Dedicarsi alla prevenzione significa risparmiare in futuro sui costi delle cure: Ottobre è il mese della prevenzione dentale dell’ANDI; se si decide di affidarsi al turismo odontoiatrico occorre in qualche modo verificare la laurea di chi opererà; bisogna accertarsi che vi sia una assistenza in Italia successiva al viaggio: una protesi o un impianto necessitano di controlli ed adattamenti biologici che non si possono risolvere in pochi giorni; infine va tenuto presente che nel caso qualcosa vada male, aprire una causa legale con un Paese estero, anche se della Comunità Europea, può essere complicato e costoso”.
Turismo dentale: la parola al pioniere Enzo Lozzi
Il dottor Enzo Lozzi è un odontoiatra italiano che opera in Serbia e Romania ormai da molti anni, un pioniere del turismo dentale che ci racconta la sua esperienza, iniziata nel 2003 e cresciuta costantemente.
“Contattando il nostro sito internet ci si può sottoporre ad una visita gratuita sul territorio italiano, in uno studio dentistico della nostra rete. Il preventivo oltre alle cure dentali è comprensivo di viaggio aereo Alitalia, soggiorno in albergo a 5 stelle e assistenza in italiano per tutta la durata della vacanza/cura. Usiamo prodotti certificati CEE ed abbiamo una garanzia di 5 anni su tutti i lavori svolti, l’assistenza in Italia al rientro per qualunque problematica; personale laureato e garantito come le strutture in cui operiamo, tra cui l’Ospedale Militare di Novi-Sad in Serbia, ed ovviamente emettiamo una ricevuta fiscale che può essere detratta”.
Lozzi ha all’attivo una media di 1.300 impianti dentali in un anno e ci garantisce di non avere mai avuto problemi di sorta, anzi ci invita a visitare le strutture anche in incognita (come avranno fatto i protagonisti di Striscia la Notizia), ma chiaramente anche lui da dei suggerimenti: verificare la presenza di tutti questi fattori prima di partire per il turismo odontoiatrico, non tutte le organizzazioni sono eguali e qualificate. Cosa scopriremo stasera a Striscia la Notizia? Saranno andati proprio da lui? E cosa ne sarà emerso?
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