Che cosa si intende per calvizie ad evoluzione lenta? Bisogna fare attenzione alla velocità con cui cadono i capelli? Cerchiamo di capire cosa fare caso per caso.
Esistono molti tipi di calvizie, poiché si tratta di un problema multifattoriale, scatenato, in genere, da cause genetiche e predisposizione ereditaria.
L’alopecia androgenetica è senza dubbio la tipologia più diffusa, colpisce uomini e donne e consiste nella progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi, quindi non si tratta di “quantità di capelli caduti”, bensì di “capelli non rimpiazzati”, poiché quelli che ricrescono sono meno forti e via via più sottili.
Abbiamo raccolto i consigli di Istituto Helvetico Sanders, che vanta oltre 30 anni di esperienza nel trattamento della calvizie.
Come capire se hai la calvizie ad evoluzione lenta
Generalmente, questo tipo di alopecia comincia tra i 28 e i 35 anni e progredisce lentamente senza portare alla calvizie totale; tenendo presente la Scala Norwood, il sistema di classificazione della calvizie maschile più autorevole e noto al mondo, chi è colpito dalla calvizie ad evoluzione lenta arriva allo stadio III vertex ma non perde totalmente i capelli.
Tuttavia, può accadere che questa alopecia si manifesti più tardi (anche verso i 36 anni) e, in ogni caso, è sempre possibile intervenire.
Se l’evoluzione è lenta, i disagi persistono nel tempo, perché tutti preferirebbero mantenere una chioma folta negli anni.
Dunque è il caso di effettuare un’analisi dei capelli anche quando si è colpiti da una calvizie che procede lentamente.
A quale età si stabilizza la caduta dei capelli?
A questa domanda non c’è una risposta univoca, perché la situazione individuale influisce molto sull’andamento della calvizie.
In molti casi verso i 50 anni avviene una stabilizzazione della calvizie, ma in genere quello che avviene è un rallentamento, non uno stop. In altre parole, la caduta si fa meno veloce ma la chioma resta indebolita, con capelli sempre più assottigliati.
La scelta del rimedio adatto fa la differenza, in quanto ogni caso di alopecia va trattato con una soluzione appropriata, con l’intento di recuperare i capelli e migliorare la salute generale del cuoio capelluto.
È importante non farsi prendere dal panico quando ci si accorge di avere la calvizie e non pensare di non potere fare nulla: sia per l’alopecia rapida che quella lenta esistono rimedi che ristabiliscono condizioni migliori dei follicoli piliferi.
Non c’è dubbio, invece, che siano da evitare i falsi miti sulla caduta dei capelli: ne esistono moltissimi e perdurano nonostante siano stati smentiti più volte a livello scientifico.
Facciamo qualche esempio: non è vero che indossare spesso il cappello faciliti la calvizie, né che lavare troppo spesso i capelli faccia male.
Inoltre, non c’è alcuna evidenza che tagliare i capelli corti possa rinforzarli quando la chioma è indebolita, se non in casi particolari, perciò è preferibile non affidarsi a chi non conosce le vere cause dell’alopecia e rivolgersi esclusivamente a chi si occupa di calvizie da decenni e sa come affrontare il problema con rimedi personalizzati.