Molto spesso, a meno che non inizino a dolere per una qualsiasi motivazione, non diamo molta importanza alle nostre articolazioni. Ed è un male, dato che sono loro stesse, in un mix stupefacente con i nostri muscoli e le nostre ossa a concederci capacità di movimento e di azione. Quelle che spesso dimentichiamo e risultano problematiche sono quelle delle mani: una loro patologia, senza che ce ne rendiamo conto può arrivare a rovinare una intera carriera.
I primi esempi che mi vengono in mente sono quelle dei pianisti o degli sportivi: si tratta di individui che richiedono sforzi di una certa caratura al proprio fisico, o meglio a particolari parti del corpo. Pensiamo ad un pianista ed a tutte quelle “malattie” che possono colpire la mano: tunnel carpale, sindromi da sovraccarico, tendiniti, borsiti e solo per citarne alcune.
E mentre un semplice cittadino quasi sempre ha il tempo per recuperare in maniera adeguata, un professionista, il quale sul funzionamento delle proprie mani basa la sua carriera, è costretto ad un recupero veloce e forzato se non vuole vedere vanificati tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. E’ per questa motivazione che sempre di più sul territorio italiano si stanno creando degli ambulatori specifici per le patologie professionali, specializzati nei disturbi che una “determinata” professione può arrecare. Solo in questo modo è possibile infatti proporre le giuste cure ed i giusti metodi riabilitativi.
In questi luoghi, a seconda della patologia, vengono presi in considerazione diversi approcci di guarigione, che vanno dal riposo a terapie farmacologiche o chirurgiche, passando per la fitoterapia e la fisioterapia. La ripetizione di gesti, come nel caso degli sportivi e dei pianisti, può portare a “logorare” l’articolazione interessata dagli stessi, rendendo necessari interventi veloci e specifici. La chirurgia, va però sottolineato, per la sua invasività è solitamente l’ultima ipotesi presa in considerazione dagli specialisti.
Nella maggior parte dei casi i medici tendono a fornire specifiche istruzioni farmacologiche e di comportamento al fine di limitare il più possibile i danni.
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