L’ ultimo colossal cinematografico, Avatar, uscito in Italia da poco meno di una settimana, ha già fatto registrare record di incassi, ma non solo: già prima della data di lancio, il 15 Gennaio, il nuovo film ha fatto parlare di sè sia per le sue caratteristiche, ma anche per il ritardo con cui è giunto nelle sale italiane rispetto a quelle americane ed europee.
A far parlare del film, però, vi è anche la nuovissima tecnologia 3D, ormai abbastanza diffusa ed utilizzata anche per altri lungometraggi, che grazie ad apposiste tecniche permette di restituire immagini estremamente realistiche che sembrano davvero sbucare dallo schermo. Tuttavia, però, questa innovazione, pur spettacolare, non sembra essere innocua per la salute degli occhi: a dare l’allarme sui possibili effetti negativi, è un articolo pubblicato sul Telegraph.
Due ore di visione di un film in 3D potrebbero causare nausea ed altri problemi, sopratutto a chi ha già disturbi visivi. Sembrerebbe infatti che la visione delle scene iper-realistiche data da questa tecnologia possa affaticare gli occhi che sono costretti ad un lavoro supplementare.
Capogiri, vertigini, nausea e problemi alla vista sono tra i principali disturbi lamentati dagli spettatori, sopratutto dai più piccoli, ed individuati dagli optometristi. Tra questi, James Sutton evidenzia come il 3D sia uno strumento che ha permesso di risollevare le finanze delle industrie cinematografiche, messe a dura prova dalla crisi e dai nuovi media, ma sottolinea gli spiacevoli effetti per gli spettatori.
Sembrerebbe, infatti, stando a quanto riportato sul quotidiano britannico, che alcune persone abbiano abbandonato la sala dopo pochi minuti dall’inizio del film perché storditi dagli effetti speciali dati dalle 3 dimensioni. Gli appositi occhiali distribuiti all’ingresso delle sale permettono infatti di godere di immagini davvero più che realistiche che vengono realizzate grazie alla doppia proiezione: l’occhio deve riallineare le immagini, un’operazione fastidiosa sopratutto per coloro che hanno problemi di messa a fuoco.
Il consiglio, quindi, dedicato a chi soffre di problemi di vista, è di optare per la versione più “tradizionale” del film rinunciando ad indossare gli appositi occhiali hi-tech.