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La degenerazione maculare legata all’età

La Degenerazione maculare legata all’età o AMD è una malattia cronica progressiva della macula, la parte più centrale della retina, e rappresenta la principale causa di cecità legale (vista inferiore a 1/10) tra gli ultracinquantenni nei paesi industrializzati. In Italia, secondo stime recenti, poco meno di 1 milione di persone presenta i primi segni di degenerazione maculare; di queste, si calcola che circa 260.000 sono affetti dalla forma più minacciosa di degenerazione maculare, la forma neovascolare o umida: ogni anno nel nostro Paese si registrano 20.000 nuovi casi di AMD neovascolare.

 La zona maculare della retina ha come compito “naturale” la visione chiara e dettagliata di quanto si trova al centro del campo visivo. È grazie alla macula che possiamo leggere le parole di un libro o di un giornale, oppure riconoscere un volto di chi ci parla. Purtroppo questa attività fondamentale per la vista, di cui spesso nemmeno ci accorgiamo tanto ci appare naturale, può essere pesantemente danneggiata dalla degenerazione maculare.

La degenerazione maculare legata all’età compromette pesantemente la qualità della vita del paziente, che si calcola si riduca del 60%. Nei pazienti affetti da AMD vi è anche un aumento del rischio di danni causati da cadute accidentali dovute alla riduzione della mobilità e il 30% presenta depressione dovuta alla condizione di isolamento sociale e alla perdita di autostima.

La diagnosi di AMD viene posta attraverso l’esame microscopico del fondo oculare e la valutazione diagnostica per immagini della regione della macula. Questa viene effettuata attraverso tre esami fondamentali: la fluorangiografia retinica, l’angiografia con verde d’indocianina e la tomografia ottica a luce coerente (OCT). Le terapie per la forma neovascolare sono la fotocoagulazione laser, la terapia fotodinamica e i farmaci antiangiogenici.

L’impiego dei farmaci antiangiogenici rappresenta una nuova frontiera nella terapia della AMD neovascolare; questi farmaci agiscono bloccando il VEGF-A che svolge un ruolo essenziale nell’angiogenesi. Recentemente il NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence), che valuta il rapporto costi-benefici dei nuovi farmaci, ha raccomandato l’impiego di ranibizumab nella AMD neovascolare da parte del National Health Service (NHS).