Come riconoscere la dermatite da stress? La pelle, nei momenti fisicamente e psicologicamente più impegnativi rischia di diventare la cartina tornasole dello stato di benessere di una persona e dare vita a questo disturbo. Cerchiamo di capirne qualcosa di più.
Conoscere meglio la dermatite da stress
Cosa è di preciso la dermatite da stress? Parliamo di una patologia a carico della pelle che si manifesta con una infiammazione improvvisa della stessa che provoca alla persona prurito, fastidio e talvolta una forte sensazione di bruciore. L’epidermide sperimenta secchezza, arrossamento e anche una rilevante desquamazione.
Questo disturbo colpisce con più frequenza il collo, il viso, le mani e o piedi: il problema cresce nel momento in cui la persona colpita inizia a grattarsi, causandosi croste e abrasioni: in questo caso alla dermatite si aggiunge anche il pericolo dato da eventuali infezioni che possono instaurarsi in aggiunta. Un rischio indiretto che sarebbe consigliabile non correre.
Quali sono le cause della dermatite da stress? Al momento non si è pienamente consci dei meccanismi che danno vita a questo disturbo: in base alla letteratura medica attuale si pensa che uno stato di sovraffaticamento fisico e mentale possa far scattare la patologia in concomitanza con l’uso di cosmesi, un eccessiva azione di lavaggio delle parti e ancora l’esposizione all’umidità e al freddo. Fattori che possono far scattare i mediatori dell’infiammazione.
Come avviene la diagnosi
Ovviamente questo rende più difficile la prevenzione del disturbo. Nel corso di una ricerca sul tema si è cercato di comprendere quanto ampio potesse essere il ruolo dello stress e si è quindi preso a campione un gruppo di studenti, prima e dopo un esame, al quale è stata eseguita la biopsia della pelle del sedere ed è stato possibile rilevare il rilascio di moltissimi fattori infiammatori. Questo significa che con lo stress il sistema immunitario si attiva.
La diagnosi della dermatite da stress avviene per “esclusione”: ovviamente si ha bisogno del parere di un esperto che possa eliminare dalle possibilità diagnostiche sia la dermatite atopica che quella da contatto. Di solito il medico parte dall’anamnesi perché utile per comprendere se esista una certa predisposizione familiare al disturbo. Si passa poi all’esecuzione di esami come il patch test per comprendere come approcciarla dal punto di vista terapeutico.
Di solito vengono prescritti rimedi topici e si consiglia di seguire una alimentazione priva di tutti quei cibi che possano facilitare il rilascio d’istamina e sostenere l’infiammazione come cioccolato, fragole, frutti di mare, caffè e alcol.