Si parla spesso di come la pelle venga rovinata dai raggi del sole, ma difficilmente si ha una vera idea dei danni che l’epidermide subisce quando a contatto con i raggi ultravioletti. Ora è possibile utilizzare una macchina fotografica particolare che rende visibili le modificazioni non percettibili a occhio nudo. Uno studio a tal riguardo è stato condotto dai ricercatori dell’University of Colorado Cancer Center.
I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista di settore Journal of the American Academy of Dermatology. Mettendo a confronto le foto dei volontari scattate con una normale fotocamera rispetto quelle ottenute con la macchina “ultravioletta” sono state riscontrate, in molti casi, delle differenze sostanziali. Le immagini ottenute con quest’ultima, infatti, sono in grado di mostrare tutti i segni che l’esposizione solare lascia sulla pelle e che non sono naturalmente visibili dalla persona.
Le tracce lasciate sull’epidermide potrebbero dare informazioni sulla probabilità di sviluppo di tumore e rendere più coscienti le persone in merito ai pericoli che vi sono nell’esporsi ai raggi solari senza prendere prima delle precauzioni.
Lo studio, condotto dal dermatologo Robert Dellavalle si è focalizzato in particolare sullo studio della pelle degli adolescenti, una fascia di popolazione dotata (ancora) di pelle tendenzialmente giovane e non sottoposta a particolari solleciti. La squadra di scienziati ha preso un campione di circa 600 dodicenni e ha scattato ad ogni componente una fotografia ultravioletta, solitamente utilizzata in ambito scientifico ed in grado di far filtrare bande di luce non visibili ad occhio umano. Tali immagini sono state poi confrontate con specifiche informazioni relative alle patologie del fototipo di appartenenza.
Spiega il dott. Dellavalle:
Ciò che ci sembra importante evidenziare dopo questo studio è che disponiamo di un mezzo per spingere le persone a fare più attenzione durante l’esposizione al sole e a evitare il ricorso ai lettini abbronzanti. Già da tempo la fotografia ultravioletta viene usata in dermatologia per rilevare i danni nascosti della pelle, ma il nostro studio mostra come a una data immagine corrisponda un preciso profilo di rischio per la persona, calcolato grazie ai tradizionali standard scientifici.
Concludendo, le immagini ottenute con questa particolare macchina fotografica indicherebbero le possibilità di sviluppo di tumore della pelle di chi vi è ritratto. Per evitare danni è necessario prendersi cura della propria epidermide prima dell’esposizione al sole ed evitare il più possibile l’utilizzo di lettini abbronzanti.
Photo Credit | ADD
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Fonte: JAAD