L’assistenza ai malati anziani deve essere caratterizzata da dignità. Un richiamo fatto da Papa Francesco nel corso dell’udienza relativa alla XXVIII Conferenza internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari. Un invito a vivere la professione con empatia e professionismo che non deve essere ignorato.
Sono moltissimi gli operatori sanitari che fanno il proprio dovere con coscienza accudendo e aiutando i malati in modo impeccabile. Ma ci sono anche piccole frange, come quelle portate alla luce dei controlli dei Nas promossi dal Ministero della salute che approfittano delle condizioni di salute pessime dei malati anziani, spesso affetti da Alzheimer, Parkinson, o altre malattie debilitanti. Pazienti che non possono difendersi e che non solo vengono raggirati ma sottoposti ad una assistenza sanitaria insufficiente. Il convegno pontificio si è focalizzato proprio sulla cura delle persone affette da patologie neurodegenerative e Papa Francesco non ha mancato di sottolineare il suo punto di vista, va detto, pienamente condivisibile.
Ricordiamo che la vita umana conserva sempre il suo valore agli occhi di Dio, al di là di ogni visione discriminante. […]si rende necessario impegnarsi per un’assistenza che, accanto al tradizionale modello biomedico, si arricchisca di spazi di dignità e di libertà, lontani dalle chiusure e dai silenzi. Quella tortura dei silenzi! Il silenzio, tante volte, si trasforma in una tortura! Queste chiusure e silenzi che troppo spesso circondano le persone in ambito assistenziale.
Dignità e libertà sono le parole chiave che possono essere applicate anche in livello medico per ciò che concerne l’assistenza sanitaria agli anziani. La dignità di cure che diano modo loro di poter vivere la parte finale della loro vita nelle migliori condizioni di salute possibili, senza essere abbandonati a se stessi e la libertà di esprimersi, nonostante la malattia. L’operatore sanitario in questo passo è basilare. E’ colui che si fa portatore di terapia, assistenza e che è chiamato a preservare la dignità della persona.
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