Si chiamano proteine prioniche, e sono state dimostrate come responsabili del morbo della mucca pazza. Oggi si ritiene possano giocare un ruolo molto importante come fattore scatenante del morbo di Alzheimer. Partendo da ciò che gli scienziati già sapevano, e cioè che nel cervello degli ammalati si accumulavano frammenti di proteina beta-amiloide, notoriamente tossici per i neuroni, queste erano responsabili della perdita progressiva delle capacità cognitive, dal linguaggio al ragionamento, fino a tutti i sintomi che centinaia di migliaia di persone oggi conoscono.
Finora però non si capiva come mai ciò potesse accadere, fino alla scoperta dell‘Università di Yale: le proteine prioniche, presenti normalmente nel corpo umano, improvvisamente mutano, legandosi ai frammenti di beta-amiloide, i quali finiscono con il “divorarsi” i neuroni. La potenzialità di questa scoperta è che adesso le terapie hanno un bersaglio preciso a cui mirare.
[Fonte: Repubblica]