Sabato 20 novembre ricorre la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia, che celebra la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York nel 1989. Un momento importante, che ha sancito eguali diritti per tutti i bambini, indipendentemente dalla nazionalità o dalla cultura, in qualsiasi tempo e senza alcuna eccezione, per il solo fatto di essere tutti membri della famiglia umana.
Questo trattato, rappresenta il più importante strumento giuridico a disposizione di tutti coloro – individui, famiglie, associazioni, governi – che si battono per un mondo in cui ogni bambino e ogni bambina abbiano le medesime opportunità di diventare protagonisti del proprio futuro. Come ha dichiarato Carol Bellamy, ex direttore esecutivo dell‘UNICEF:
Un secolo che si era aperto con i bambini che non avevano praticamente alcun diritto si è concluso con i bambini che possiedono il più potente strumento legale, che non solo riconosce ma protegge i loro diritti umani.
I principi fondanti della Convenzione, il diritto alla sopravvivenza, all’ascolto, alla non discriminazione, al superiore interesse del bambino – e quelli più generali della tutela dei diritti umani ha ispirato modifiche a molte leggi nazionali esistenti, per tutelare più efficacemente i bambini, anche quelli vittime dei conflitti armati. Le condizioni di vita dei bambini, infatti, sono notevolmente migliorate nel corso del tempo, ma resta ancora molto da fare. Tanti, troppi bambini sono ancora sottoposti a forme di abuso e di sfruttamento, considerati come proprietà degli adulti.
Quante volte, i diritti dei bambini non vengono rispettati o addirittura negati? La dice lunga il numero allarmante che muoiono per cause evitabili, che non frequentano la scuola oppure ne frequentano una che non offre loro un’istruzione decente, che sono abbandonati a se stessi quando i loro genitori muoiono di AIDS. Certamente, la Convenzione non ha ancora raggiunto gli obiettivi che si era prefissata, ma è innegabile che abbia posto le basi di un cambiamento da conquistare, e il suo ventennale serve a ricordarci soprattutto iò che non abbiamo ancora realizzato.