I cereali con cui i bambini solitamente fanno la prima colazione sono finiti sotto accusa a causa degli zuccheri ben al di sopra delle dosi consigliate dai nutrizionisti. A sostenerlo, è uno studio condotto dall’associazione ambientalista americana Environmental Working Group (EWG), che ha passato sotto la lente ben 84 confezioni di cereali scelte tra quelle più vendute negli Stati Uniti.
Dai risultati ottenuti, infatti, è emerso che solo 1 prodotto su 4 soddisfa i criteri indicati dalle linee guida del Governo, che prevedono per i cereali destinati ai bambini una quantità massima di zuccheri pari al 26% in peso. Nella lista “nera” si piazzano in prima posizione gli Honey Smack’s della Kellog’s, con il 56% di zucchero. Molti altri prodotti, tuttavia, non sono da meno poiché superano il 40%.
Come ha spiegato Marlon Nestle, nutrizionista della New York University:
Le aziende produttrici negli ultimi anni hanno speso una fortuna per convincere i genitori che una colazione sana debba sempre prevedere una porzione (almeno) di cereali; oggi la Kellogg’s investe in pubblicità più di 20 milioni di dollari all’anno, una cifra che nessuna agenzia di sanità pubblica ha mai speso in campagne informative per fare capire ai cittadini che cosa è sano e che cosa non lo è. La lotta è dunque ad armi impari, ma per iniziare a recuperare si potrebbe dire che i bambini devono innanzitutto mangiare cibo non lavorato ed evitare gli zuccheri aggiunti.
La Kellog’s, che nella classifica dei peggiori per apporto di zuccheri, occupa ben 5 posti su 10, si è difesa commentando che lo zucchero nei cereali è diminuito del 16% negli ultimi anni e che molti dei prodotti citati nel rapporto non sono destinati ai bambini.
L’EWG, tuttavia, raccomanda di preferire i cereali con pochi ingredienti e con un maggior apporto di fibre e naturalmente, di prediligere quelli con poco zucchero aggiunto o meglio ancora senza.
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