Per i nostri bambini non c’è calza della Befana migliore di quella fatta solo con dolcetti e piccoli doni. A sostenerlo, è la pedagogista Elisabetta Scala, coordinatrice nazionale del Moige, Ssecondo la quale è importante rispettare l’età delle favole, ma senza calcare troppo la mano, i genitori, infatti, dovrebbero solo accompagnare i bambini, che crescendo iniziano a capire che a riempire la calza di leccornie sono mamma e papà.
Già intorno ai 7-8 anni, infatti, i bambini comprendono come la simpatica vecchina a cavallo di una scopa per consegnare doni e dolciumi sia solo una favola, tuttavia se la convinzione si protrae oltre, allora, come consiglia la pedagogista, è il caso di far capire loro la verità.
Sarebbe opportuno, inoltre, non esagerare con i regali, meglio preferire dei pensierini come un cappello con i guantini coordinati, soprattutto dopo la grande “abbuffata” di doni del Natale. Anche per quanto riguarda i dolci, è preferibile non farsi prendere la mano. Vale la pena ricordare che il consumo eccessivo di zuccheri non fa bene tanto agli adulti, quanto ai bambini. L’ideale, anzi, sarebbe evitare o comunque ridurre al minimo gli zuccheri raffinati, come lo zucchero bianco, spesso contenuto in alte percentuali nei dolciumi.
Per questo motivo, meglio non abbondare con il carbone, quello dolce, naturalmente, un dolce tipico della festa dell’epifania. Secondo la tradizione, infatti, il carbone vero veniva portato al posto dei regali a tutti i bambini che durante l’anno erano stati cattivi. Il carbone dolce è particolarmente ricco di zuccheri, dunque, attenzione a non esagerare, 2 o al massimo 3 pezzi, saranno più che sufficienti. Non bisogna dimenticare che lo zucchero provoca nel bambino quel costante senso di fame e insoddisfazione metabolica dovuta al rapido assorbimento che determina poi un calo del glucosio nel sangue, influenzando negativamente l’umore.
Senza contare i problemi legati all’obesità infantile, sempre più diffusa anche nel nostro Paese. Inoltre, per evitare inutili traumi, prima della scuola è bene riprendere l’abituale ritmo sonno veglia.
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