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Serratia, batterio pericoloso per i neonati

Cosa è il serratia e perché è pericoloso per i neonati? Scopriamo insieme la natura di questo agente patogeno e le conseguenze che può avere, soprattutto sui più piccoli.

Cosa è il serratia e dove si trova

Il serratia, come suggerito anche dal nostro titolo, è un batterio in grado di causare infezioni che, soprattutto su bambini privi di un sistema immunitario formato, può avere conseguenze molto gravi. In questi giorni, due neonati prematuri sono morti a distanza di poche ore presso l’ospedale di Bolzano. E, secondo le prime indagini, il decesso sarebbe riconducibile proprio a un’infezione derivante da questo batterio.

Il sospetto è che il serratia sia entrato nel reparto di terapia intensiva neonatale, probabilmente a causa di uno scorretto lavaggio delle mani di una madre. La notizia è stata data per prima dal sito Rai Südtirol. A quanto pare, uno dei neonati morti era nato poche settimane fa, mentre l’altro da pochi giorni. Il decesso è arrivato per entrambi tra le giornate di martedì e mercoledì.

Il personale medico è stato velocissimo nell’indagare e rilevare la presenza di questo batterio. Ragione per la quale il primario del reparto, Alexander Staffler, ha subito disposto il trasferimento di tutti gli altri neonati prematuri presenti in un altro reparto, ovviamente nel tentativo di contenere le infezioni.

Il serratia è un batterio appartenente alla famiglia degli enterobatteri, comunemente presente all’interno del terreno, sulle piante, negli insetti, nelle acque di scarico e superficiali, nonché negli animali. È importante sottolineare che non si tratta di organismi che fanno parte della flora fecale umana e non di rado il principale luogo di infezione è proprio l’ospedale. Esistono diverse specie di questo batterio, anche se la maggior parte delle infezioni è causata dalla Serratia marcescens.

Trattabile con terapia antibiotica

Come accade per tutti i batteri, le infezioni vengono trattate solitamente con terapia antibiotica. Nelle persone con sistema immunitario compromesso o negli anziani, la prognosi può essere più severa rispetto a quella presente in una persona sana. I sintomi principali riguardano la febbre, l’insufficienza respiratoria, lo shock settico, i brividi. E può essere causa di infezioni oculari, otite, infezioni dei tessuti molli, parotite, meningite ed endocardite.

Come già anticipato, molto dipende dallo stato immunitario della persona. Dei bambini nati prematuri, ovviamente, rischiano molto di più di un adulto sano. Sia per via di un sistema immunitario non del tutto formato, sia per via delle loro condizioni di partenza, già svantaggiate.

Il trasferimento dei piccoli neonati in un altro reparto è stato cagionato proprio dalla necessità di evitare che si creasse una vera e propria catena del contagio. Per evitare di mettere a rischio la salute e la sopravvivenza di queste deboli creature.