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Terremoto Nepal, i rischi per la salute dei bambini

Quando tragedie come il terremoto in Nepal accadono, i rischi per la salute dei bambini si moltiplicano esponenzialmente. In particolare, oltre alle condizioni igieniche disastrose, uno dei maggiori problemi è rappresentato dall’ipotermia.

Sono migliaia le famiglie comprensive di bambini che vivono all’adiaccio da quando la forza distruttiva del terremoto ha messo in difficoltà lo stato asiatico. E questo per molti di loro è significato rimanere all’aperto nonostante le basse temperature e le forti piogge. Il rischio di ipotermia è alto sia per gli adulti che per i bambini. Anche se ovviamente a soffrire di più sono proprio questi ultimi: il loro organismo non è forte tanto quanto quello dei più grandi. Come spiega Save The Children che si sta occupando di coordinare gli aiuti da far giungere in Nepal:

Molte case sono state danneggiate o distrutte e, in ogni caso, la gente è troppo spaventata per dormire in quelle ancora agibili, dopo la serie di forti scosse. Siamo particolarmente preoccupati per i bambini più piccoli che, per il forte freddo, sono esposti al rischio di ipotermia. Stiamo facendo il massimo per proteggere i bambini e dare aiuto alle famiglie. In Nepal Save the Children ha un team di oltre 500 operatori esperti e in gran parte hanno ricevuto un training per la risposta in emergenza.

Un altro problema che si è subito palesato a livello medico è quello della mancanza di farmaci e latte artficiale per le donne che hanno partorito da poco. Secondo l’associazione è necessario non far mancare loro né i viveri, né tutto ciò di cui possono aver bisogno per assistere i propri figli. Non solo attualmente in Nepal scarseggia l’acqua per l’igiene personale, ma anche quella potabile non è sufficiente a sostenere i bisogni di tutta la popolazione: è su questo che bisogna agire immediatamente. Sono i beni primari di consumo e per la sopravvivenza che devono essere distribuiti, assieme a coperte e tende per poter aiutare grandi e piccini a ripararsi dal freddo e dalle intemperie cacciando lo spettro dell’ipotermia.

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