Il 25 novembre è una data importante per tutto il mondo: dal 1999, infatti, le Nazioni Unite l’hanno scelta per celebrare la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, in ricordo dell’assassinio delle tre sorelle Mirabal, nella Repubblica Dominicana durante il regime di Trujillo, assassinate perché avevano osato opporsi alla sua tirannia.
Ma mai come negli ultimi tempi la violenza sulle donne è un tema tristemente noto: in Italia i casi di donne vittime di violenza da parte di ex amanti, ex mariti o fidanzati aumenta di anno in anno e l’allarme sembra non volersi spegnere. Secondo gli ultimi dati nel nostro Paese, ogni anno, più di un milione di donne finisce nella rete dei soprusi al maschile. Ma a inquietare ulteriormente è il dato di quelli che vengono definiti femminicidi e che portano non solo alla violenza sulle donne ma alla loro morte: 165 donne uccise nel 2013, 152 nel 2016. Molte vittime di violenza, tutt’oggi, non riescono a denunciare i fatti ed è proprio questa ritrosia nell’uscire allo scoperto a portare nella maggior parte dei casi alla ripetizione degli atti di violenza che, oltre ai comprensibili problemi fisici, creano nel tempo anche notevoli disagi psicologi.
► VIOLENZA SULLE DONNE, PREVENZIONE DANNI FISICI E MENTALI
Molte le grandi aziende che hanno deciso di mettersi in prima linea per sensibilizzare il mondo intero su una questione così gravosa e che deve assolutamente trovare una soluzione. Benetton è uno dei partner che sposa l’obiettivo fissato da UN Women con uno slogan che riassume dati di fatto allarmanti:
Picchiate in casa, molestate in strada, vittime di bullismo sul web. Questa pandemia di violenza può essere fermata ma non possiamo farlo da soli. Ci servono alleati per creare consapevolezza e a promuovere una cultura di tolleranza zero
La campagna punta sull’uomo, responsabile principale della violenza sulle donne. Nel video ideato da Benetton al fianco di UN Women, una donna vestita di arancio in mezzo a un cerchio formato da sei uomini di tutte le razze che alzano la mano per lapidarla. Ma le pietre si trasformano in una pioggia di fiori.
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