Il ciclo mestruale è un appuntamento fisso tutto al femminile per 13 volte all’anno, ma per 3 mln di italiane rappresenta un vero incubo ad occhi aperti, all’insegna del dolore e della stanchezza. Quando, infatti, le mestruazioni sono abbondanti, possono compromettere seriamente la qualità della vita di una donna.
Così, il 70,2% delle italiane con tale disturbo rinuncia completamente all’attività sessuale (contro il 60% di chi ha un ciclo normale), il 53,2% allo sport (contro il 30%), il 40% a viaggiare (contro il 18%) e il 26% vede compromessa la vita sociale, contro il 10%. Inoltre, il 23% ha difficoltà nelle mansioni domestiche (contro l’11%) e il 18% si assenta da lavoro o da scuola, contro il 10%.
A renderlo noto sono gli esperti riuniti a Firenze in occasione del Congresso mondiale di endocrinologia ginecologica. Da non sottovalutare, poi, i costi economici legati al flusso mestruale, di cui si parla ancora troppo poco, tanto che per l’Italia non sono disponibili dati al riguardo. In America, il fenomeno incide per 1,5 mld di dollari l’anno per costi diretti, e circa 36 mln per costi indiretti in termini di settimane lavorative perse.
Eppure, nel nostro Paese persistono ancora forti tabu: solo il 10% delle donne parla delle mestruazioni con il proprio medico ed 1 donna su 4 se ne vergogna. Il dato emerge da una ricerca internazionale in 15 paesi, in cui l’Italia guadagna la “maglia nera” per consapevolezza delle donne: in media, negli altri paesi europei si rivolge al medico per cercare una soluzione tra il 27% e il 32% delle donne.
Come ha spiegato Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano:
Il flusso abbondante rappresenta la causa principale di perdita di ferro, determinante anche per l’ottimale mantenimento delle funzioni psichiche: chi ne soffre sperimenta spesso crolli dell’attenzione, cali di memoria, stanchezza, irritabilità e insonnià. Un aiuto contro il problema, hanno evidenziato gli esperti, arriva però oggi dalla nuova pillola con estrogeno naturale e dienogest: disponibile in Italia dal 2009, è l’unica ad aver ottenuto dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) l’indicazione per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, ed è in grado di ridurre le mestruazioni dell’88%, portando ad una regolarizzazione del flusso.
Photo Credit|ThinkStock