Quando si parla di gravidanza e parto, l’uso del forcipe per aiutare il bambino ad uscire dalla vagina della madre è un protocollo talvolta necessario che si tende ad evitare per possibili conseguenze sul neonato. Ora un meccanico argentino ha messo a punto, insieme ad un gruppo di ricercatori una sorta di cavatappi morbido che potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione.
A quanto pare l’idea sarebbe venuta a Jorge Odon, il suo inventore, dopo aver visto un video su You Tube che spiegava come estrarre un tappo di sughero da una bottiglia di vino nella quale era caduto. Il termine “cavatappi” forse non renderà l’idea, ma questo strumento, che ha ottenuto addirittura la “promozione” da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, con il suo modo soft di aggirare l’utilizzo di forcipi o ventose che per quanto “sicuri” possono causare dei traumi al bambino. Parliamo in pratica di un sacchetto gonfiabile che si fissa intorno alla testa del neonato, si gonfia e si tira senza che il bambino ne soffra in alcun modo durante il parto naturale. Questo strumento, farete forse fatica a crederci, ma è stato costruito in casa da Odon qualche anno fa e dopo mesi di presentazioni e studi è stato recentemente premiato dalla United States Agency for International Development e dalla Grand Challenges canadese. Racconta l’esperto del dipartimento di Salute Materna e perinatale dell’OMS Mario Merialdi:
E’ un dispositivo a basso costo e, sebbene siano necessari ulteriori studi, è da considerare sicuro e facile da usare. Può salvare la vita a molti bambini nei paesi poveri ed evitare anche molti cesarei che si effettuano nei paesi avanzati.
Il polietilene di cui è composto questo strumento riduce il contatto tra la testa del bambino ed il canale del parto, riuscendo non solo a coadiuvarne l’uscita ma anche ad evitare le eventuali infezioni che la gestante può trasmettere al figlio durante il parto. Non è consigliato invece in caso di infezione da HIV. L’Italia, che trova interessante ma da migliorare questo dispositivo, coordina il comitato internazionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità che sta valutando l’oggetto.
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