Per promuovere e diffondere la cultura della prevenzione è nata l’Italian Wellness Alliance, frutto di un progetto che segue la strategia globale dell’OMS e, in particolare, della NCD Alliance (Non-Communicable Diseases), istituzione operativa a livello internazionale, e ha come scopo quello di contrastare la diffusione di alcune patologie come il diabete, le malattie cardiovascolari, il cancro e le malattie respiratorie croniche.
L’Italian Wellness Alliance ha come fine ultimo quello di ideare e realizzare interventi, con sostenibilità economica per favorire e mantenere lo stato di benessere del singolo individuo, della collettività e dell’ambiente.
Già durante l’età infantile, infatti, un eccesso di peso può essere associato ad una serie di comorbidità (presenza contemporanea nella stessa persona di più patologie che tra loro non presentano alcun nesso causale) e soprattutto può costituire un fattore di rischio precoce per morbilità e mortalità nella vita adulta.
A maggior ragione nel 2012, anno designato dall’Unione Europea come l’anno dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà Intergenerazionale, dove la popolazione anziana predomina su quella giovanile e si contraddistingue per un’aspettativa di vita allungata: non auspicabile nella società moderna se non si associa a un concomitante miglioramento della qualità di vita.
Sappiamo bene, ad esempio, che vi è stato un aumento del numero di casi di diabete di tipo 2 nei bambini e negli adolescenti, da attribuire in larga parte all’obesità e alla ridotta attività fisica. Il rischio di insorgenza, inoltre, cresce con l’avanzare dell’età. Il diabete di tipo 2, infatti, è un disordine metabolico che deriva dalla incapacità dell’organismo di produrre abbastanza, o di utilizzare correttamente l’insulina.
Come ha spiegato il prof. Pierpaolo De Feo, Direttore Centro Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività Motoria dell’ Università degli Studi di Perugia e Presidente dell’Italian Wellness Alliance:
Con la creazione dell’Italian Wellness Alliance, finalmente, anche l’Italia contribuirà alla crescita e alla diffusione della cultura della prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili (NCD), contrastandone la ormai ben nota diffusione epidemica e il significativo impatto sociale ed economico. La creazione dei presupposti per una valida collaborazione tra medici di medicina generale, diabetologi, nutrizionisti, psicologi, laureati in scienze motorie, pediatri, istituzioni scolastiche, servizi territoriali ed associazioni è alla base per la promozione di corretti stili di vita.
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