Il Regno Unito non era quell’esempio di democrazia 150 anni fa, quando sette scienziate della Facoltà di Medicina dell’Università di Edimburgo furono osteggiate nei loro studi, solo perché donne. Una società molto maschilista, che non vedeva di buon occhio l’emancipazione femminile.
Dopo 150 anni la Gran Bretagna corre ai ripari, dando la laurea postuma a Mary Anderson Marshall, Helen Evans, Edith Pechey, Emily Bovell, Isabel Thorne, Matilda Chaplin, e Sophia Jex-Blake.
Erano matricole 150 anni fa, ora sono laureate, come Sophia Jex-Blake, amante della medicina che si trasferì negli Stati Uniti per studiare ad Harvard, chiusa però alle donne. Anche la madre patria inglese non fu generosa, e solo la Edinburgh University la fece immatricolare, per poi buttarla fuori solo perché donna.
Ma il piccolo passo bastò per il cambiamento, grazie anche all’aiuto del quotidiano The Scotsman. Alla fine sei donne riuscirono ad iscriversi, ma tra mille difficoltà, a partire dai costi di retta, più alti delle matricole maschi.
La storia
Era il novembre del 1869 quando Sophia, Matilda, Isabel, Emily, Edith, Helen e Mary riuscirono ad iscriversi all’Università. Il problema però erano le regole interne. I professori non potevano insegnare alle donne, che dovettero studiare da sole, come autodidatte.
Gli esami dimostrarono che le ragazze erano spesso più preparate degli uomini, ma questo non fece che accentuare l’ostilità delle istituzioni e le aggressioni, anche fisiche. Furono schernite e addirittura oggetto del lancio di fango e spazzatura da parte della folla, ma le ragazze decisero di resistere, e solo un tribunale fermò il loro sogno.
Nel 1873 la suprema corte civile di Scozia ordinò all’Università di bloccare la laurea per le ragazze, che avevano così studiato invano. Ma il cambiamento ormai era in atto, e la vicenda non fece altro che svegliare le coscienze. Le donne furono così accettate in altre città, e cinque delle ragazze di Edimburgo riuscirono a laurearsi a Parigi e a Berna.
Naturalmente le sette donne furono protagoniste anche del movimento femminile di fine Ottocento, e diedero impulso al grande movimento di riforma che sfociò nel suffragio universale dopo la Seconda Guerra mondiale.