Viaggi della speranza per curarsi con il metodo Stamina? Sembra essere una delle tante vie di accesso al protocollo al vaglio degli interessati, mentre i tre scienziati Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini e Michele De Luca scrivono a La Stampa una lettera aperta sulle contrarietà provate nei confronti dell’approccio televisivo delle Iene sul metodo.
Più passano i giorni e più il metodo Stamina sembra essere meno quella risorsa da verificare per comprendere se adatta ad aiutare i pazienti gravemente malati attraverso le cellule staminali, e più un terreno di gioco per gli interessi di molte persone. L’ultima in tal senso, come anticipato, è quella dei viaggi della speranza a Capo Verde. Lo scorso 4 dicembre, lo ricordiamo per chi avesse perso questo passaggio, alcuni pazienti che intendono essere curati con il metodo ideato da Davide Vannoni, si sono uniti in una cooperativa. Quest’ultima ora sta lavorando per avere la possibilità di una infusione alternativa se le liste d’attesa molto lunghe agli Spedali Civili di Brescia dovessero non essersi esaurite prima di un definitivo stop alla sperimentazione.
I costi di questo viaggio, escluso pernotto e spostamento verso Capo Verde, costerebbero ad ogni paziente della cooperativa circa 18mila euro per ciò che concerne l’assistenza medica, la coltivazione di cellule staminali ed ogni singolo particolare riguardante l’intero ciclo di infusioni richieste dal metodo Stamina. Ciò che vi abbiamo raccontato è la prima e diretta conseguenza negativa di un tergiversare legislativo e sociale su questo protocollo. Non sarebbe stato meglio sperimentare velocemente il metodo secondo tutti i criteri necessari, invece di creare un impasse capace solamente di spingere le famiglie disperate a soluzioni altrettanto disperate?
Dall’altra parte poi abbiamo tre scienziati di caratura, specializzati nel trattare le cellule staminali come Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini e Michele De Luca che in una lettera aperta al quotidiano “La Stampa” esprimono tutte le loro perplessità e la loro contrarietà a come la trasmissione televisiva “Le Iene” stia appoggiando con i propri servizi un metodo secondo loro privo di fondamento e di validità. La risposta delle Iene, sempre attraverso lo stesso quotidiano, arriva tramite Davide Parenti, uno degli autori, il quale sottolinea che la propria trasmissione non stia facendo altro che dare spazio al caso ed alla possibilità sancita dalla legge di accedere alle cure compassionevoli. Cosa ne pensate?
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