La telemedicina? Per la Commissione europea è un vero e proprio “beneficio” per i pazienti, per i sistemi sanitari e per la società. Ecco perché è stata prodotta una Comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo ed al Comitato delle Regioni. La comunicazione descrive i riscontri positivi e le possibilità di implementazione e sviluppo della tecnologia in questione.
A riportarlo è il sito Telemeditalia, che pubblica anche il documento redatto dalla Commissione nella sua versione integrale. Su questo documento – si riportta – sarà necessario andare avanti e mettere in campo tutti gli attori in gioco e i loro skill. L’obiettivo è chiaro: cominciare finalmente una nuova fase, di progetti effettivi e consapevoli – nonché strutturati, appunto, a livello europeo – della tecnologia della telemedicina.
Passare all’azione, insomma. A cominciare dalla chiarezza giuridica, per far nascere e sviluppare la fiducia e far accettare, anche da un punto di vista culturale, i servizi di telemedicina. Strano a dirsi, l’Italia è il Paese in Ue che è maggiormente problematico.
La telemedicina altro non è che una serie di tecniche che uniscono strumenti medici e informatici. Una tecnologia che permette di curare un paziente anche da remoto. E che, in genere, può fornire servizi sanitari a distanza.
La CE prevede azioni a livello di singoli stati, dunque, ma con una seconda fase di progettazione a livello europeo e una terza di azioni specifiche che la Commissione dovrà intraprendere. L’obiettivo è quello di assicurare alla telemedicina l’ingresso nei sistemi sanitari dei paesi membri. Ora gli stati non hanno che da recepire il documento, in modo da passare alla fase operativa e agli step successivi della progettazione e diffusione dello strumento a livello europeo. Senza mai fermare, naturalmente, l’aspetto fondamentale e imprescindibile della ricerca. Con tanto di prove scientifiche dell’efficacia anche in termini di costo su vasta scala.
Che la telemedicina diventi veramente una realtà dei nostri giorni, anche tutti italiani e dal sistema sanitario disastrato?