Il ticket si paga se la disdetta per l’esame specialistico non avviene e non ci si presenta. Almeno in Emilia Romagna, dove dal prossimo 4 aprile sarà comunque previsto il pagamento della tassazione nella sua fascia più bassa se dopo aver prenotato si salta l’appuntamento senza avvisare.
Lo ha reso noto la Regione stessa. Si tratta di uno strumento che dovrebbe portare ad un miglioramento dei tempi di attesa per esami e visite specialistiche in generale e che in altre parti di Italia è già attivo da tempo. Il pagamento del ticket anche senza che la prestazione medica sia stata erogata funziona come deterrente nei confronti di coloro che prenotano e poi lasciando correre senza curarsi di aver “occupato” il posto in attesa che poteva essere potenzialmente sfruttato da altri pazienti.
Ovviamente a tale richiesta, ampiamente giustificabile, dovrebbero corrispondere degli URP (Uffici relazioni con ul pubblico, N.d.R) funzionanti e chiari che consentono di prendere e disdire appuntamenti con facilità. Una sanità “sana” consiste soprattutto in uno scambio equo di diritti e doveri tra lo stato ed il cittadino con il fine ultimo di dare a quest’ultimo un’assistenza degna di tale nome al minor costo possibile. Solo in questo modo è possibile assicurarsi che la popolazione riesca a pensare abbastanza a se stessa da contribuire ad un miglioramento della sua salute. Sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi:
Se avere la prestazione sanitaria è un diritto esigibile, presentarsi all’esame è un dovere. Per questo, chi non si presenta senza una valida giustificazione, paga il ticket. Perché toglie il diritto a un altro cittadino.
Ed è impossibile non essere d’accordo su questo punto. Si tratta di un atto di sensibilizzazione forse necessario per riuscire a migliorare l’assistenza sanitaria nei confronti del cittadino ed al contempo rendere lo stesso più consapevole e rispettoso.
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