E’morto Umberto Veronesi. Il noto oncologo si è spento nella sua abitazione dopo un aggravamento delle sue condizioni di salute che durava da qualche settimana. Con lui se ne va un uomo che nel corso della sua vita aveva messo la sua conoscenza a servizio della lotta contro i tumori.
E molte altre battaglie, come ad esempio quella relativa all’eutanasia o ancora quella per la cultura scientifica e la dieta vegetariana. Il luminare era prima di tutto un chirurgo che per tutta la sua vita ha combattuto contro un nemico davvero inarrestabile: il cancro. Umberto Veronesi, nel corso della sua lunga esistenza è stato protagonista dei cambiamenti che si sono susseguiti nell’oncologia italiana: la prima chemioterapia adiuvante contro il cancro al seno, la chirurgia ricostruttiva, o ancora il riconoscimento del linfonodo sentinella, quello che permette di prevedere l’andamento della malattia ed in tal modo decidere il modo di azione più corretto sono tutte pratiche oggi cliniche per le quali Veronesi ha dato il suo contributo.
Come specialista e come chirurgo, Umberto Veronesi credeva nella ricerca e ne è sempre stato promotore. Sia direttamente attraverso la Fondazione che porta il suo nome, sia spingendo per la creazione degli Irccs, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. La sua visione della medicina, così come è giusto che sia, era empirica e basata sulla sperimentazione.
In diverse interviste, il noto oncologo ha spiegato che con il passare degli anni non era sopravvenuta la paura della morte quanto quella del processo che lo avrebbe condotto a quel punto. E più nello specifico la mancanza di lucidità che alcune patologie portano con la loro progressione. Erano questi i suoi più grandi timori. Del suo decesso si sa solo che è sopraggiunto dopo un peggioramento sostanziale delle sue condizioni. Quel che è certo è che con lui se ne va un medico che ha fatto la storia della medicina così come la conosciamo.
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