Da quando è stata scoperta la malattia più terribile dell’ultimo secolo, l’Aids, un mistero l’ha sempre avvolta: come mai alcune persone che contraggono il virus dell’Hiv non la contraggono. Questi sono chiamati in gergo “non progressori” in quanto la malattia non progredisce in Aids. Dopo anni di ricerca una risposta potrebbe arrivare dalla genetica.
Il mistero pare essere stato risolto dall’MIT di Boston e dall’Università di Harvard, le quali hanno individuato nel gene HLA B57 la risposta ai loro quesiti. Secondo la ricerca pubblicata su Nature, gli individui che hanno una variazione in questo gene, anche se colpiti dal virus HIV, diventano particolarmente sensibili alle malattie autoimmuni, aumentando la produzione di cellule T potenziate, le quali a loro volta combattono il virus più del normale. In questo modo, anche con il sistema immunitario compromesso, il virus verrebbe riconosciuto e combattuto, senza permettergli di mutarsi nella malattia più grave.
Se questa teoria dovesse essere confermata sarebbe il primo passo verso la produzione di un eventuale vaccino per la produzione di anticorpi che debellerebbero l’Aids.
[Fonte: Newsfood]