Il vaccino contro l’Aids messo a punto dall’Istituto Superiore della Sanità è stato venduto a dei privati? E’ questo che sostiene un’inchiesta condotta dal mensile “Altreconomia“. Non nella sua interezza a quanto pare, ma per il che concerne ad ogni modo, i brevetti più importanti.
Se vi state chiedendo perché ne stiamo discutendo è presto detto: il vaccino contro l’Aids creato dall’Istituto Superiore di Sanità è frutto di circa 16 anni sperimentazione ed almeno 49 milioni di soldi pubblici spesi e forniti dal ministero. Come sapete il virus dell’HIV grazie alla prevenzione ed all’utilizzo di farmaci antiretrovirali sempre più all’avanguardia ora non è sinonimo di mortalità certa o precoce come accadeva fino a 30 anni fa circa. Ciò non toglie che trovare una cura alla patologia sia necessario.
Da ciò che emerge dalla rivista specializzata “una parte rilevante dei brevetti” relativi al vaccino in sviluppo “è stato ceduto alla Vaxxit Srl, una società che possiede “un capitale sociale pari a 10 mila euro per il 70% appartenente a Barbara Ensoli. La donna è direttore del Centro nazionale Aids dell’Istituto Superiore di Sanità e colei che in qualche modo ha dato vita a questo vaccino sperimentale contro l’Hiv. Tutto ciò, in teoria è sbagliato ed ingiusto su molti livelli. Perché cedere ad un privato, per quanto coinvolto fin dall’inizio della messa a punto della vaccinazione, buona parte dei brevetti di qualcosa che potrebbe, in mano pubblica trovare immediatamente sbocchi di mercato una volta concluso? Non si gioca sulla vita dei malati di HIV in questo modo?
Essendo stati spesi soldi pubblici per la messa a punto, il vaccino apparterrebbe all’ISS. E come tale dovrebbe essere in un futuro distribuito senza che diventi un possibile terreno speculativo per qualsiasi investitore. Voi cosa ne pensate? La politica sembra essersi mossa, chiedendo lumi al ministero. Ci chiediamo a che punto sia giunta la sperimentazione del vaccino a questo punto.
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