Per anni si è dibattuto sul significato misterioso del “sorriso della Gioconda“. Ma guardando da un altro punto di vista il dipinto più famoso del mondo, si può anche essere preoccupati di qualcos’altro: il suo stato di salute. Certo, la Monna Lisa è morta ormai da parecchi secoli, ma la scienza moderna è in grado di diagnosticarle qualche malattia anche così tanto dopo i termini per curarla.
A provarci, ma solo per puro divertimento, è il professor Vito Franco, anatomopatologo che insegna le patologie del midollo osseo all’Università di Palermo. Probabilmente non si intenderà di arte, ma la sua attività di medico non lo abbandona nemmeno quando guarda le opere più coinvolgenti. E così mentre un comune mortale si sofferma sui colori e sulle immagini, il dott. Franco si sofferma su particolari che a tutti gli altri sfuggono. Ad esempio, chi si è mai accorto che la Gioconda aveva del grasso sotto gli occhi e sulla mano? Probabilmente a qualche osservatore più attento questo particolare non è sfuggito, ma probabilmente nessuno ha pensato di effettuare una diagnosi per questo problema: colesterolo alto. Vito Franco ovviamente non si è soffermato soltanto su questo quadro, ma ha esteso il suo gioco anche ad altre opere d’arte che troveremo dopo il salto.
Ad esempio, stando al dipinto di Raffaello, il grande artista aretino Michelangelo soffriva di acido urico. Ma le malattie su cui si sofferma Franco non sono soltanto estetiche, ma arriva anche ad individuare delle malattie genetiche, basandosi su ipotesi che però sarà impossibile confutare.
Una di queste è l’aracnodattilia che, dice il professore, colpisce il protagonista di “Ritratto di giovane” di Botticelli, che spiega come mai il ragazzo ha delle dita così lunghe e “snodabili”.
Rimanendo nell’ambito delle malattie genetiche, ne dovrebbe anche essere colpita la donna ritratta nella Madonna dal collo lungo del Parmigianino, affetta dalla sindrome di Marfan, secondo cui si spiega la natura del collo così anormalmente lungo (chissà cosa direbbe analizzando un’opera del Modigliani).
Il dott. Franco riesce a diagnosticare persino un tumore nel quadro “La notte di Michelangelo“, in cui la donna presenta delle anomalie al seno. Secondo lui può essere sintomo di un tumore mammario, mentre per altri è semplicemente una mammella maschile. La maggior parte delle malattie Vito Franco dice di averle trovate nei quadri spagnoli, dove c’erano tantissimi casi di nanismo, gotta, problemi di trigliceridi e cardiovascolari.
Ma il medico siciliano non è l’unico ad avere questo hobby. Si tratta di un vezzo che ha origine almeno 20 anni fa, ideato dal professor Antonio Giampalmo di Genova, e da allora sono in molti che si sono cimentati in diagnosi più o meno fantasiose. C’è chi è arrivato addirittura a trovare un difetto all’essere più perfetto che l’arte abbia mai prodotto: la Venere di Botticelli. Sicuramente non ve ne sarete mai accorti, ma pare abbia i piedi gonfi. Chissà, forse questi medici hanno sbagliato mestiere: visto l’occhio così allenato, si sarebbero trovati meglio a fare i critici d’arte.
[Fonte: Corriere della Sera]