Quando si parla di cuore e salute cardiovascolare, l’uovo è sempre sul banco degli imputati, ma fa bene o fa male? Questa volta, la bilancia pende per la seconda ipotesi. Secondo un gruppo di ricercatori canadesi, infatti, l’uovo, e soprattutto il tuorlo, contiene una sostanza cerosa che ostruisce i vasi sanguigni favorendo la formazione della cosiddetta placca carotidea.
La presenza di placche a livello delle carotidi comporta rischi da non sottovalutare. La superficie delle placche, infatti, può erodersi e la frammentazione di particelle che vanno ad occludere le arterie del cervello rischiano di causare ictus e ischemie cerebrali.
Secondo lo studio canadese pubblicato su Atherosclerosis, che ha coinvolto circa 1.200 persone con un’età media di 61 anni, il tuorlo dell’uovo favorirebbe la formazione della placca carotidea in una misura dose-dipendente, quindi più si mangiano uova e maggiore è il rischio. Inoltre, sempre a detta dei ricercatori, il fumo può agire in sinergia con l’assunzione del tuorlo, amplificando il pericolo per la salute del cuore.
Gli esperti candesi, dunque, puntano il dito ancora una volta contro il colesterolo, 1 uovo, in base alla grandezza, ne può contenere da 215 a 275 mg. Se la cava meglio, invece, l’albume (bianco dell’uovo), che è una fonte preziosa di proteine.
Secondo altri studi il tuorlo non sarebbe da demonizzare, anche perché è composto da lipidi, proteine, lecitine e non soltanto da colesterolo. Non dimentichiamo, poi, che il rosso è ricco di acidi grassi buoni, e contiene discrete quantità di vitamine del gruppo B, ferro e fosforo. Personalmente, ritengo che non sia l’uovo in sé per sé il vero killer della situazione. Le placche alle carotidi di cui parlano gli esperti canadesi, infatti, sono collegate a diversi fattori di rischio quali l’ipertensione, l’obesità, il diabete e il fumo. Chiaramente, questo non significa che le uova possono essere consumate 7 giorni su 7, ma con moderazione e una tantum è concesso.
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