Curare il cancro del retto attraverso la robotica. E più nello specifico con il robot “Da Vinci XI” nella sua rinnovata composizione. Un intero studio in merito alla sua applicazione in questo caso è stato pubblicato di recente sull’International Journal of Colorectal Disease.
Al suo interno è stata raccontata dal punto di vista scientifico, ovviamente, l’esperienza di utilizzo di questo strumento nell’ambito della chirurgia relativa a tale patologia. Si tratta dell’ennesima conferma della validità del sistema robotico, da tempo utilizzato in diverse procedure operatorie tra le quali, non vanno dimenticate, quelle cardiochirurgiche. “Da Vinci XI” è l’ultima versione di questo incredibile strumento, il quale è stato sviluppato appositamente per migliorare l’approccio a quegli interventi che per il benessere del paziente devono essere infinitamente precisi ma anche il più mininvasivi possibile.
Rispetto alle vecchie versioni questo nuovo robot è risultato più flessibile nell’ampliare il suo raggio di utilizzo durante l’operazione oncologica senza causare troppi cambiamenti di posizione; i vari processi sono apparsi da subito più veloci e l’aggiunta di una migliorata telecamera tridimensionale ha reso la gestione generale più semplice. Tornando alla sua innovante applicazione alla chirurgia del cancro al retto, i vantaggi sono stati notevoli: tra di essi l’annullamento della necessità di laparoscopie ibride, con un minore stress per il paziente sia in fase pre che intraoperatoria.
E’ per questo motivo che l’applicazione può definirsi pionieristica in questo particolare campo oncologico. I risultati ottenuti finora consentono di poter iniziare un percorso di standardizzazione dell’approccio robotico per la cura di tale patologia. Grazie alla Sezione dipartimentale di Chirurgia generale universitaria dell’Aoup e al dott. Luca Morelli, coordinatore dello studio, è possibile ora verificare come la robotica non solo possa essere applicata alla chirurgia del retto ma di come la stessa possa rivelarsi basilare per ridurre al minimo complicazioni e problemi per il paziente.
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