Il diabetologo diventa profiler? Perché no, se questo può essere utile alla cura dei propri pazienti affetti da diabete? Con questo non vi stiamo dicendo che i diabetologi entreranno a fare parte dell’FBI ma, che al pari dei loro agenti specializzati nella ricerca dei killer, gli stessi metteranno in moto delle cure personalizzate per il proprio paziente in basi a fattori ben precisi. Al momento le tipologie principali di pazienti riscontrati sono cinque.
Il punto della situazione è stato fatto dalla Associazione Medici Diabetologi che ha riportato la sua esperienza a lisbona, presso il congresso annuale dell’Easd, l’European Association for the Study of Diabetes. Nel settore si scherza chiamandolo un approccio “made in Ital”, nella reltà dei fatti si tratta di un protocollo di comportamento che sta interessando in particolar modo la comunità scientifica euroea, tanto da prenderlo in considerazione per un uso più ampio.
Attualmente infatti esistono delle linee guida generali per il trattamento del paziente diabetico ma sono tutt’altro che specifiche in quanto a medicinali per i pazienti, soprattutto in base alla loro tipologia. E’ per questo che il team di medici italiani ha deciso di mettere a punto 5 algoritmi diversi in grado di identificare altrettante tipologie di pazienti: in questo modo è possibile applicare una cura personalizzata il più possibile e quindi più efficace.
Essenzialmente si tratta di un metodo che mette in relazione le misure che riguardano l’età e il peso di una persona, la sua glicemia nelle diverse ore del giorno, quella a digiuno e, soprattutto, quella dopo il pasto, tenuta in grande considerazione dagli esperti. Fanno parte dell’equazione anche l’ emoglobina glicosilata nel sangue (il valore che indica l’eccesso di glucosio nel sangue, nei tre mesi precedenti alla rilevazione, n.d.r.), la presenza di obesità o di complicanze.
Basandosi su questi parametri, i medici riusciranno, incrociando i dati con quello che è il background lavorativo e personale del paziente, a trovare la giusta terapia per il malato preso in considerazione.
Articoli Correlati:
Diabete: il sale riduce il rischio di morte