Alcune mutazioni nel gene del recettore che esprime la melatonina (l’ormone che induce il sonno) potrebbero essere collegate ad alcuni casi di diabete. Per la precisione si tratterebbe di diabete di tipo 2, il quale può apparire con 7 volte più frequenza nelle persone che hanno questo tipo di mutazione. Lo hanno stabilito i ricercatori delle Università di Lille e Parigi, pubblicando i loro risultati su Nature Genetics.
Le cause più comuni del diabete di tipo due sono l’obesità è la scomparsa di stili di vita ancestrali (in particolare attività fisica e dieta naturale), tanto che si stima che nei prossimi anni il numero delle persone affette potrebbe raddoppiare dalle 300 milioni di tutto il mondo di oggi. Tra queste cause i ricercatori hanno individuato anche la mancanza di sonno e la sua scarsa qualità, un problema che affligge la maggior parte della popolazione Occidentale.
Sospettando anche delle mutazioni genetiche, i ricercatori si sono concentrati sulla melatonina, la quale serve in sostanza per “sincronizzare” il nostro corpo con il ritmo giorno-notte. Gli studiosi hanno così sequenziato il gene MT2 che la esprime in 7.600 volontari tra diabetici e pazienti sani.
Nelle 40 persone che hanno espresso la mutazione, i diabetici erano 7 volte in più dei non diabetici. In particolare questa mutazione rende il paziente non sensibile alla melatonina, ed i sintomi che testimoniano questa disfunzione sono essenzialmente la difficoltà ad addormentarsi e la qualità del sonno molto bassa. Questo meccanismo, affermano i ricercatori, potrebbe influenzare la produzione di insulina, la quale viene regolata, tra le altre cose, anche dal ritmo giorno-notte. Per questo, concludono, se si riuscissero a creare dei farmaci che agiscono direttamente sul MT2 si potrebbe controllare anche una parte del metabolismo che potrebbe evitare alcuni casi di diabete. Lo stesso dicasi per i casi di diabete legati ad altri problemi genetici.
[Fonte: Health24]
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