Continua a crescere il numero dei bambini venuti a contatto con il batterio della tubercolosi presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma a causa di una infermiera infetta operante nel reparto di Neonatologia. I contagiati, seppure senza aver sviluppato la malattia, sono saliti a 79. Nel frattempo è stato reso noto che la donna, attualmente ricoverata presso l’ospedale specialistico Spallanzani di Roma per lo svilupparsi della patologia, è stata sentita dalla procura di Roma incaricata di seguire il caso.
Ciò di cui si è parlato, e che interessa da vicino il nosocomio romano ed il “fattore contagio”, riguarda in particolare i tempi ed i modi nei quali l’infermiera stessa è venuta in contatto con la malattia ed i controlli ai quali la donna è stata sottoposta in questi ultimi anni. La stessa infatti era risultata già positiva nel 2004 e nel 2005, ma tale risultato è stato imputato alla vaccinazione alla quale la donna si era sottoposta che non di rado si produce in “positivi” di questa tipologia. Tornando alla cronaca attuale, i controlli sui bambini potenzialmente venuti a contatto con la tubercolosi continuano, portando la media di contagio sul 7,9% del totale dei neonati giù analizzati. Nello specifico, spiegano dalla Regione Lazio:
Si tratta di 17 maschi e 5 femmine. Di questi, 1 bambino è nato nel mese di gennaio, 10 bambini a febbraio, 4 a marzo, 3 ad aprile, 2 a maggio, 1 a giugno ed 1 a luglio. Complessivamente, ad oggi sono state effettuate 1.197 visite e test di cui sono pervenuti 996 risultati, dei quali 79 emersi come positivi.
E’ tornato ad esprimersi sul caso anche il dott. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale pur riconoscendo la situazione come grave, rassicura tutti sottolineando come non si possa parlare di una epidemia:
Le positività riscontrate finora possono essere superiori al numero atteso, ma si tratta pur sempre di positività e non di malattia contagiosa. Parlare di epidemia può dare il senso del verificarsi di casi di tubercolosi che invece viene evitato grazie a questi controlli e alla profilassi poi applicata. Identificazione precoce e profilassi fanno sì che non parta la malattia. E al momento non risultano esserci malati
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