La tubercolosi è una malattia davvero importante dell’apparato respiratorio, in grado di apportare numerosi problemi di salute a chi ne viene contagiato. In tal senso però, l’Organizzazione mondiale della Sanità è stata di recente in grado di dare una buona notizia: il numero di persone malate è sceso ad uno dei suoi livelli più bassi degli ultimi dieci anni, toccando gli 8,8 milioni di casi in tutto il mondo.
Quello che potrebbe sembrare un risultato privo di importanza, se paragonato ai 9 milioni di individui malati nel 2005, al tempo dell’ultimo rapporto stilato in tal senso, deve essere rivisto insieme ad un altro dato, quello della mortalità nel 2010, postasi alla percentuale più bassa dal 2000. Da qui a sconfiggere la malattia purtroppo, ancora dovrà passarne di tempo, soprattutto perché la lotta contro questa malattia, in alcuni stati del mondo ancora endemica, risente della mancanza di finanziamenti per la ricerca nel contrastare le forme più resistenti ai farmaci.
I dati sulla tubercolosi resi noti dall’OMS parlano chiaro. Le morti per la patologia sono state in tutto 1,4 milioni nel 2010, da raffrontare assolutamente con il picco toccato nel 2003 di ben 1,8 milioni di decessi. Negli ultimi venti anni, tra il 1990 e il 2010, le morti per tubercolosi sono scese del 40 per cento, e si calcola che entro il 2015 tutti gli stati, tranne quello africano, possano raggiungere un calo del 50% delle morti derivanti dalla tubercolosi. Grazie anche ad un aumento delle quote assegnate alla ricerca, salito del 86%.
In tal senso, ad essere ancora in maniera letale sotto lo scacco della malattia sono tutti quei paesi in via di sviluppo o a basso reddito, che debbono fare i conti con una mancanza di circa 1 miliardo di dolalri nei fondi previsti alla lotta contro la tubercolosi nel 2012.
Nonostante ciò, sottolineano gli esperti, le ricerche condotte fino ad ora sembrano promettere per il prossimo anno degli importanti sviluppi in merito a vaccini e nuovi farmaci. Importante: nel rapporto dell’organizzazione mondiale della sanità è stata ribadita ancora una volta la connessione stretta che vi sarebbe tra HIV e TBC: le persone ammalate di Aids presentano il 34% di possibilità in più di sviluppare la malattia in seguito al contagio.
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