L’abusivismo è comune a tutte le specializzazioni mediche, ma nell’odontoiatria è certamente più frequente, anche perché nonostante non sia una questione recente nel nostro Paese, è stato portato alla ribalta da trasmissioni televisive e servizi giornalistici che hanno di fatto calamitato l’attenzione del pubblico. Il fenomeno riguarda tutte le regioni, senza differenze tra nord e Sud. Ma chi sono gli abusivi? Ci sono stati casi accertati di vigili urbani, idraulici e sarti con la ” passione” per l’odontoiatria, ma non mancano falegnami e ferrovieri.
In Italia vengono stimati 1015.000 abusivi che si fingono dentisti truffando e danneggiando ignari pazienti. Un fenomeno su cui non vi sono dati ufficiali, e che è possibile quantificare solo con una stima, sulla base anche delle denunce alle forze dell’ordine. Rivolgendosi ad un falso dentista si mette a rischio la propria salute e non solo quella dei denti e della bocca. Spesso però gli abusivi sono odontotecnici, abilitati a svolgere attività imprenditoriale artigianale di costruzioni protesiche riabilitative sanitarie, con grande conoscenza è vero dei materiali, della meccanica di assemblaggio, della costruzione di protesi ad uso dei dentisti, ma non abilitati a sostituirsi a loro.
Però dietro l’abusivo c’è molto spesso proprio un dentista compiacente che presta il “nome e lo studio” per ospitare abusivi nella propria struttura, in cambio di aiuto nella cura dei pazienti. Lo studio illegale non rispetta le norme imposte dal vero dentista, ma sopratutto chi esercita abusivamente la professione di dentista oltre a non essere legalmente abilitato a farlo, non è preparato: non è laureato, non frequenta corsi di aggiornamento, non può proporre le terapie idonee per la cura.
E la dimostrazione sono le molte cause per danni intentate da pazienti rovinati dalle pratiche azzardate degli abusivi. Da sempre l’A.N.D.I. (l’associazione nazionale dentisti italiani) è impegnata a contrastare il fenomeno, sensibilizzando i cittadini ma anche chiedendo alle istituzioni di punire con pene più severe sia chi esercita abusivamente la professione odontoiatrica che i medici abilitati che prestano i loro studi per questa pratica illegale. Oggi un dentista abusivo viene condannato a pene pecuniarie ridicole, di poche centinaia di euro.
Spesso i pazienti si rivolgono, sbagliando, ad un finto dentista perchè pensano che chiunque possa curarli o che chi realizza la protesi sappia anche individuare quella più idonea a risolvere il suo problema; ma non è così. Come non è vero che si risparmia. Anzi; rivolgendosi ad un abusivo non si è tutelati, non ci si può rivalere se la cura non ha prodotto effetti positivi, se la protesi non funziona, se l’estetica non piace.
Come fare per evitare di capitare in mani sbagliate? Il dentista è l’unico professionista che può effettuare diagnosi e terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché abilitato alla prevenzione e alla riabilitazione odontoiatrica. La professione di dentista è esercitabile solo dai Medici ed Odontoiatri iscritti all’Albo. Indispensabile quindi verificare che chi cura sia un Dentista laureato ed abilitato, magari guardando se in studio è appeso il diploma di laurea oppure chiedendolo apertamente. In alternativa sul sito internet dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri è possibile, inserendo nome e cognome del proprio Dentista, verificare se è iscritto all’albo.
Chi si spaccia per dentista senza esserlo commette il reato di esercizio abusivo della professione di odontoiatra. Se ci si accorge di essere curati da un finto dentista, interrompete immediatamente la cura, non pagate l’abusivo e denunciatelo all’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale penale della vostra città, oppure presso Carabinieri, Polizia o Guardia di Finanza. Le prove sono importanti nel processo: quindi conservate la documentazione in possesso e soprattutto fornite una lista di testimoni che il giudice potrà consultare. Instaurato il giudizio alla prima udienza potrete costituirvi parte civile nel procedimento penale e chiedere il risarcimento del danno.