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Cannabis, una medicina naturale spesso criticata

La cannabis è utilizzata spesso per uso terapeutico ma ciò porta a delle critiche: alcuni medici la somministarono in particolari circostanze e il mercato di riferimento offre prodotti severamente sorvegliati dalla legge.

 

Alcuni testi medici ne prevedano l’utilizzo circa 3000 anni fa

A differenza di quanto solitamente si crede la cannabis, più comunemente nota con il nome di marijuana, può essere usata in alcuni casi, spesso molto gravi, come cura per alcune malattie. Come medicinale venne usata per la prima volta in tal senso, almeno da quando se ne ha prova secondo alcuni testi medici cinesi, ben 3000 anni fa. Ad ogni modo tutte le proprietà curative tradizionalmente ascritte alla marijuana sono state dimostrate e confermate da numerosi studi e prove cliniche: tale erba è approvata per l’impiego in campo medico. Anche in Italia la cannabis è approvata e può essere usata per questo scopo già da diversi anni benché ci siano nel nostro Paese ancora alcuni oppositori. È poi possibile acquistare legalmente questa medicina su Mama Kana in Italia che ha tutte le scorte di CBD situate in Francia e che sono già state sdoganate.

Quando e perché si usa la cannabis a scopo terapeutico?

In Italia la cannabis è legale nel caso in cui se ne faccia uso per scopo terapeutico: quando e perché ci si può far prescrivere la marijuana? La cannabis trova i suoi impieghi in diversi casi quali per indurre analgesia in caso di patologie che implicano spasticità associata a dolore e che sono resistenti a trattamenti convenzionali; col dolore cronico se il trattamento con oppioidi o corticosteroidi non si rivelano efficaci; per indurre un effetto anticinetosico ed antiemetico in presenza di nausea e vomito indotti da chemioterapia, radioterapia, terapie farmacologiche contro HIV ed AIDS. Inoltre, è impiegata quando non è possibile ottenere i medesimi effetti con terapie tradizionali, per stimolare l’appetito in presenza di cachessia, anoressia e perdita dell’appetito nei pazienti affetti da AIDS, nei pazienti oncologici e nei pazienti affetti da anoressia nervosa, per contrastare i movimenti involontari nei pazienti affetti da sindrome di Tourette che non rispondono ai trattamenti standard.

Effetti collaterali e controindicazioni della cannabis a scopo terapeutico

Come molti trattamenti e tipologie di cura anche la cannabis non è essente dall’avere effetti collaterali e controindicazioni. Fortunatamente però gli effetti collaterali della cannabis a scopo terapeutico non sono così numerosi come quelli derivanti dall’uso ricreativo della sostanza, in più non necessariamente gli effetti indesiderati si manifestano in tutti i pazienti allo stesso modo e potrebbero non manifestarsi affatto. È poi necessario ricordare che la cannabis è sottoposta al sistema di fitosorveglianza delle sospette reazioni avverse e che l’ISS, Istituto Superiore di Sanità, pubblica relazioni inerenti alle avvenute segnalazioni. La cannabis, perciò, è una delle soluzioni più estreme che un medico possa sottoporre al proprio paziente, per cui la sua efficacia come rimedio naturale è sicuramente comprovata.

La legge ne tutela l’utilizzo 

Ciò non toglie però che questa sostanza e la sua distribuzione per uso terapeutico siano severamente regolate dalla legge. Nel caso in cui voleste legalmente acquistarla potrete trovarla su Mama Kana, un’impresa familiare francese creata nel 2020 specializzata nella vendita dei migliori prodotti CBD. Ricordate di acquistare la cannabis su siti legali e solamente su indicazione del medico ovviamente se entrambi sarete d’accordo sulla scelta di questa terapia.