I passeggeri degli aerei che volano attraverso le tempeste potrebbero preoccuparsi di qualcosa di diverso che di un po’ di turbolenza. Un nuovo studio suggerisce che, se l’aereo passa vicino scariche di fulmini o fenomeni connessi noti come lampi raggi-gamma terrestri, i passeggeri e i membri dell’equipaggio potrebbero essere esposti a livelli nocivi di radiazioni, una dose pari a quella di 400 radiografie al torace.
Tuttavia, la probabilità di incontrare questi eventi è molto piccola, dicono i ricercatori. Inoltre, i passeggeri sono sempre esposti ad elevati livelli di radiazioni dovute ai raggi cosmici che bombardano gli strati superiori dell’atmosfera terrestre che non raggiungono terra. Essi potrebbero essere esposti a questa dose di radiazioni alte se il loro aereo passasse vicino al punto di origine di una scarica elettrica o un lampo di raggi gamma, ma si tratta di eventi rari. Il fasci di radiazioni sono estremamente brevi e si estendono su poche centinaia di metri tra le nuvole.
Sappiamo che gli aerei commerciali sono in genere colpiti da un fulmine, una volta o due volte all’anno. Quello che non sappiamo è quanto spesso gli aerei capitano nel posto giusto al momento giusto per ricevere una dose elevata di radiazioni. Riteniamo che sia molto raro, ma sono necessarie ulteriori ricerche per risolvere la questione definitivamente
ha spiegato Joe Dwyer, professore di fisica e scienze spaziali della Florida Tech. Gli scienziati ammettono che i fulmini sono ancora misteriosi. I ricercatori non hanno misurato dosi di alte radiazioni sugli aerei. Invece, essi stimano che le radiazioni via satellite di raggi X e raggi gamma possano essere maggiori.
Utilizzando modelli al computer per stimare la quantità di radiazioni che potrebbero essere prodotte all’interno o nelle immediate vicinanze, dalle nuvole temporalesche durante i temporali, hanno concluso che lo spazio intorno alla radiazione delle dimensioni di un campo di potrebbe avere “livelli biologicamente significativi,” fino a 10 rem, che è la dose considerata massima per l’esposizione alle radiazioni sicure per una persona.
La ricerca sarà pubblicata sul prossimo numero del Journal of Geophysical Research – Atmospheres.
[Fonte: Livescience]