Uno stile di vita corretto e l’adesione a programmi di screening sono in grado di ridurre di gran lunga i rischi di essere colpiti da tumore al colon, neoplasia piuttosto frequente con circa 53mila nuovi casi stimati nel nostro Paese solo nel 2017. Dieta alimentare bilanciata, un po’ di movimento e niente fumo (quella che viene definita prevenzione primaria) unita a una costante adesione ai programmi di screening (prevenzione secondaria) è la strada giusta da seguire per mantenersi in salute.
Lo affermano Carmine Pinto, past president, e Stefania Gori, neo presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Medica, che sottolineano in prima battuta l’importanza di uno stile di vita corretto come arma per combattere il tumore al colon. Gli stili di vita scorretti, infatti, e la familiarità sono fattori di aumento del rischio. Tra i primi spiccano fattori dietetici quali il consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati, il sovrappeso e la ridotta attività fisica, il fumo di sigaretta e l’eccesso di alcool. Per contro, un largo consumo di frutta e verdura oltre che di carboidrati fornisce una sorta di protezione contro questo tipo di cancro.
A uno stile di vita sano, si affianca l’importanza di sottoporsi a programmi di screening che vengono offerti alla popolazione fra i 50 e i 69 anni con cadenza biennale. Per esempio la ricerca del sangue occulto fecale al quale può eventualmente seguire una colonscopia nel caso lo si ritenga necessario. Lo screening ha un rilevante impatto nel ridurre la mortalità per questa patologia neoplastica.
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