Il tumore al seno lascia una traccia che permette di predire il rischio di sviluppare metastasi: è quanto afferma una ricerca, sostenuta dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e pubblicata oggi su EBiomedicine del Gruppo Lancet, condotta dall’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Università di Milano.
Spiega Paolo Veronesi, Direttore del Programma di Senologia dell’Istituto Europeo di Oncologia e Professore di Chirurgia Generale all’Università degli Studi di Milano:
Abbiamo analizzato più di 2.000 pazienti con tumore del seno seguite per circa 15 anni nel loro decorso clinico all’IEO. Abbiamo dimostrato che la nostra firma di staminalità è in grado di identificare pazienti con basso profilo staminale associato a un minor rischio di sviluppo di recidiva metastatica, rispetto a pazienti con un rischio significativamente più elevato, a causa dell’alta espressione di geni di staminalità. Ora stiamo programmando studi clinici per dimostrare che le pazienti a basso rischio di recidiva possono essere trattate con approcci terapeutici più conservativi e meno aggressivi, con l’obiettivo di una terapia personalizzata basata sul grado di staminalità misurata con la nostra firma molecolare
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