Addio vecchio gesso e degenze prolungate di diversi giorni: per riprendersi da una frattura o dalla rottura di un arto, potrebbero essere sufficienti pochi minuti, grazie ad una nuova tecnica messa a punto da un team di scienziati dell’Università di Nottingham, in Inghilterra.
Il nuovo rivoluzionario metodo consiste dell’iniezione di una speciale sostanza nelle ossa fratturate, capace di ricomporre la struttura danneggiata in breve tempo. Per l’esattezza, pochi minuti. Proprio così, avete capito bene, in un futuro non tanto lontano quando ci recheremo al pronto soccorso per rimediare ad una frattura potremmo uscirne da li a meno di un quarto d’ora. Ma proviamo a capire meglio cos’è e come funziona il componente ripara-ossa.
Si tratta di un composto della consistenza simile ad un dentifricio che, una volta iniettato nella superficie ossea danneggiata dalla rottura, riesce a costruire, utilizzando il calore corporeo, una sorta di impalcatura biodegradabile attorno alla quale l’osso può procedere più velocemente dei tradizionali metodi al processo di ricostruzione.
Grazie a questa innovazione nel campo dell’ortopedia si potrà evitare, d’ora in avanti, di dover prelevare tessuto osseo da altre aree del corpo per innestarlo nella superficie ossea che deve rigenerarsi.
I tempi di approdo del nuovo metodo nelle applicazioni ortopediche non sembrano doversi protrarre a lungo. In Gran Bretagna, infatti, stanno per partire i primi test clinici, coadiuvati dal professor Kevin Shakesheff che conta di lanciare la rivoluzionaria tecnica negli Stati Uniti già tra diciotto mesi. Come spiega lo stesso Shakesheff:
Non c’è bisogno di operare il paziente. Pensiamo di poter semplicemente inserire un ago, giungere al punto giusto, iniettare questo polimero, che riempie il tratto osseo distrutto, collegando le due parti in pochi minuti. Questo materiale, a differenza dei cementi usati per le ossa, non si surriscalda, uccidendo le cellule ossee circostanti: in questo caso, possono sopravvivere e crescere.