Le ossa e l’apparato scheletrico sono stati considerati per molto tempo privi di una qualsiasi funzione biologica. Ora invece attraverso numerosi studi e la ricerca comparata di diversi atenei internazionali, si è arrivati a scoprire che lo scheletro si comporta come una grandissima ghiandola endocrina in grado di produrre ormoni.
Una peculiarità osservata nel modo nel quale le ossa comunicano con il resto del corpo e degli organi, attraverso una sorta di sistema di “feedback”. Spiegano infatti gli esperti:
Si sapeva che gli osteoblasti, cellule che compongono le ossa, attraverso dei recettori specifici, ricevevano input da parte di alcuni ormoni a produrre l’osso stesso. Adesso invece sappiamo che avviene anche il contrario e gli osteoblasti si comportano come una autentica ghiandola, producendo ormoni e inviando messaggi al pancreas, ai testicoli, all’ovaio e alle cellule adipose, oltre che rimandando segnali allo stesso osso per la sua neoformazione.
Ecco quindi che lo scheletro smette di essere semplicemente un “sostegno” dell’organismo ma ne diventa una parte integrante a livello metabolico. E’ stato infatti rilevato, attraverso degli studi, che le ossa sono in grado di regolare, ad esempio, anche i livelli di insulina all’interno del corpo, in particolare attraverso il “comportamento” dell’osteocalcina, che ne aumenta sia la prodizione che il consumo, in un cerchio concentrico di attività, visto che poi è la stessa insulina che stimola l’attività degli osteoblasti.
Un intero sistema che comunica con il pancreas e con il resto dell’organismo. Una influenza che deve essere vista sia in positivo, ma anche in negativo, visto che l’ipotesi maggiore risultante da queste ricerche è che la fragilità ossea possa, proprio per le capacità endocrine dell’osso, alterare il metabolismo e quindi favorire l’insorgenza del diabete e di malattie cardiovascolari.
In tal senso, però, la medicina è tutt’altro che ferma e già sono al vaglio degli studi per sfruttare queste scoperte a livello farmacologico. Piccola curiosità: sono al vaglio delle analisi di tipo genetico per tentare di prevenire, attraverso le ossa, la sterilità sia maschile che femminile.
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