E’ avvenuto un importante trapianto di gomito da cadavere in Italia. A poterne beneficiare è stato un uomo che aveva perso completamente la mobilità dello stesso a causa di un danno cerebrale.
L’operazione ha restituito allo stesso la possibilità di compiere azioni che nel corso della vita quotidiana vengono date per scontate come il vestirsi: prima dell’intervento il suo braccio era fermo e piegato a 90°. La parte lesa di questa persona è stata ricostruita utilizzando una protesi composita con ossa prelevate da un cadavere. Ed è stato il primo a coinvolgere una così grande porzione di arto in un’operazione già considerata molto rara. Lo spiega il prof. Andrea Miti parlando con l’AdnKronos. L’uomo è il direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dell’Angelo di Mestre che si è occupata del paziente.
L’intervento non è il primo di questa tipologia che viene effettuato, ma è di particolare interesse perché solitamente avviene su pazienti che hanno un tumore. Si è proceduto con la resezione dell’omero e dell’ulna asportando tutto ciò che era stato inglobato dall’ossificazione, dopodiché è stata inserita la protesi composita, con 5-6 centimetri di tessuto osseo ottenuto da cadavere.
L’operazione, avvenuta un anno fa ma resa pubblica solo in questi giorni, ha coinvolto un uomo di 55 anni. Il suo gomito, come conseguenza di un infarto con ipossia cerebrale, era diventato una grande massa ossea a causa di una improvvisa ed importante ossificazione creatasi, grande quanto un limone, che bloccava totalmente il movimento del braccio del paziente, già alle prese con le conseguenze neurologiche dell’infarto subito. Le ossa del gomito sono state prelevate da cadavere ed e sono state montate su un’articolazione protesica per poi essere inserite nell’arto superiore dell’uomo.
“In altri rarissimi casi erano stati praticati a Mestre innesti ossei da cadavere”, commenta il luminare, “ ma mai come in questo caso si era arrivati a trapiantare, sia sopra che sotto l’articolazione, porzioni così importanti di ossa”.
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