Alteplase contro ictus emorragico come prospettiva terapeutica? Sembra essere questa la strada intrapresa dai ricercatori dell’Università di Chicago per rendere possibile una riabilitazione il più possibile veloce e completa delle persone colpite dalla patologia.
I coaguli che si formano in seguito alla perdita di sangue derivante da questo tipo di manifestazione spesso rendono impossibile una ripresa completa del paziente perché molto difficili da rimuovere. L’Alteplase è diffuso nel nostro paese come farmaco “salvavita”, somministrato per via endovenosa, al fine di consentire alla persona colpita da ictus ischemico di “guadagnare tempo” in ambito di primo soccorso. Gli esperti mondiali stanno valutando il suo utilizzo in caso di ictus emorragico: se ne è discusso durante l’ultima International Stroke Conference tenutasi a Los Angeles in questi giorni. La coagulazione del sangue tipica di questa malattia è una delle cause che nel 60-80% dei casi porta alla morte del paziente. E coloro che riescono a sopravvivere sono di solito affetti poi da disabilità difficili da combattere.
I ricercatori di Chicago, coordinati dal professore di Chirurgia Issam Awad hanno condotto una sperimentazione con l’Alteplase su un gruppo di 500 pazienti affetti da ictus emorragico o sanguinante e sono convinti che questo particolare farmaco possa rappresentare la differenza tra “il tornare a casa riabilitato o andare a finire in una casa di cura“. Il campione di casi è stato raccolto in strutture ospedaliere di tutto il mondo. I pazienti sono stati trattati, a doppio cieco e random alla somministrazione attraverso un catetere cerebrale di soluzione salina (gruppo di controllo) o di Alteplase. Ricordiamo che questo farmaco è un attivatore tissutale del plasminogeno.
La sperimentazione, durata dal 2009 al 2015 ha mostrato che coloro che hanno ricevuto il medicinale hanno avuto non solo il 10% di possibilità in più di sopravvivere all’ictus ma il 50% in più di possibilità di una ripresa pressoché completa in alcuni gruppi di pazienti. Un nuovo studio avrà presto inizio per verificarne l’effettiva sicurezza al fine di una richiesta ufficiale di prescrizione per l’ictus emorragico alla FDA.
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