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Alzheimer, i benefici dell’exergame

Contro l’Alzheimer l’exergame potrebbe rivelarsi un valido aiuto. Parliamo nello specifico dell’esercizio fisico da svolgere col visore e una pedana sensibile al carico dei piedi.

Benefici su Alzheimer in fase iniziale

Questo approccio particolare all’attività fisica avrebbe mostrato di avere degli effetti benefici potenziali su chi sta vivendo i primi momenti di questa malattia. Dobbiamo sottolineare come già nel 2021 ci si era resi conto, presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, che giocatori di tennis erano in grado di migliorare le proprie prestazioni attraverso la realtà virtuale.

In pratica, chi per un po’ di tempo si allenava in questo modo presentava poi anche all’interno del campo dei miglioramenti sostanziali. Ai tempi la ricerca pubblicata su Frontiers in Psychology non era stata in grado di spiegare delle cause. C’è riuscito ora il gruppo guidato da Patrick Manser. La squadra di neurologi ha appena pubblicato uno studio sulla rivista Alzheimer Research and Therapy valutando proprio sull’Alzheimer gli effetti dell’exergame.

E se pensiamo alla tipologia di malattia neurologica della quale stiamo parlando, questi risultati hanno dell’incredibile. Valutando un campione impegnato in questo tipo di esercizio con videogiochi, attraverso la risonanza magnetica, gli scienziati hanno scoperto che aumenta l’attività della corteccia cingolata prefrontale del cervello, nonché in modo rilevante talamo e ippocampo.

Tre mesi per notare miglioramenti

Il tutto in appena tre mesi di esercizio. Elemento questo che sottolinea come non solo la neuroplasticità cerebrale sia estremamente rilevante, ma anche che possa essere stimolata in modo molto semplice. Il campione era composto da 40 partecipanti di età media pari a 73 anni, affetti da compromissione cognitiva lieve.

L’allenamento è stato portato avanti a casa per 5 volte alla settimana per almeno 25 minuti ogni sessione. Attraverso un visore, una pedana e una telecamera 3D, i videogiochi in pratica calcolavano l’attività eseguita dalla persona. In questo modo è stato possibile registrare come un gioco virtuale sia in grado di stimolare adeguatamente la rapidità e la coordinazione dei movimenti degli arti e il controllo oculo-podalico come avviene nell’attività reale.

L’exergame ha quindi dimostrato la sua utilità non solo per ciò che riguarda i più giovani e l’intrattenimento, ma anche una possibile applicazione terapeutica della stessa. Soprattutto in coloro che soffrono di Alzheimer in fase iniziale.