Vi è una correlazione tra l’essere fumatori e la comparsa dell’artrite reumatoide. In particolare nelle donne, che sembrano essere più colpite se recidive nel vizio. Lo sostengono i ricercatori del Karolinska Institutet e il Karolinska University Hospital il cui studio dedicato è stato pubblicato sulla versione online della rivista Arthritis Research & Therapy.
L’artrite reumatoide, ricordiamolo, è una malattia di tipo infiammatorio. Le cause della sua comparsa ancora non sono perfettamente chiare alla medicina, ma si sa che colpisce con particolare veemenza le articolazioni, spesso interessando anche i tendini ed i muscoli del corpo. I sintomi dell’artrite reumatoide sono gonfiori, dolore, calore e rigidità della parte colpita, che molti spesso si traducono in una deambulazione difficile e faticosa e nella deformazione stessa delle articolazioni, in particolare quella delle mani, la più evidente e diffusa.
Gli specialisti pensano che si tratti di una patologia autoimmune, per capirci, molto simile al lupus o alla sclerosi multipla. Lo studio condotto in Svezia mostra come le donne che fumano posseggano il doppio delle probabilità di sviluppare la malattia. Per confermare la propria tesi gli scienziati hanno preso in considerazione i dati relativi alla salute di 34.101 donne di età compresa tra 54 e gli 89 anni. Di queste 219 soffrivano della malattia. Comparando i numeri in possesso, è emerso che coloro che fumavano fino a 7 sigarette al giorno avevano più del doppio della probabilità di sviluppare la malattia rispetto a coloro che erano esenti dal vizio. Il fattore di rischio permaneva anche dopo aver smesso di fumare, in una percentuale sensibile, sebbene meno elevata rispetto a coloro che non avevano mai toccato una sigaretta.
Un particolare, converrete con noi, che sottolinea se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante non fumare o smettere al più presto di farlo se si vuole evitare di incappare in conseguenze spiacevoli per la propria salute.
Fonte | ART
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