La crescita incontrollata del tumore potrebbe dipendere della carenza di ossigeno nelle cellule. A sostenerlo è uno studio condotto recentemente dai ricercatori dell’Università della Georgia, in America, e pubblicato sulla versione online del Journal of Molecular Cell Biology. La scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi metodi di trattamento.
Gli studiosi americani hanno passato in rassegna dei campioni di RNA (acido ribonucleico) di 7 diversi tipi di tumore (cancro al seno, alle ovaie, ai reni, al polmone, allo stomaco, al fegato e al pancreas), con un software speciale in grado di rilevare la presenza di pattern di espressione genica sospetti.
Nel corso di studi condotti in precedenza, era già emersa una correlazione tra bassi livelli di ossigeno nelle cellule e sviluppo della massa tumorale, individuando nelle mutazioni genetiche una probabile causa. Tuttavia, secondo il team di ricercatori americani, questa motivazione da sola non basta a spiegare l’alto tasso di incidenza del cancro a livello mondiale.
Gli esperti hanno indentificato il gene HIF1A come un marker biologico dei livelli di ossigeno nelle cellule. Si sono resi conto, infatti, che questo indicatore quanto più era presente tanto minore era il livello di ossigeno nelle cellule tumorali.
Come ha spiegato il coordinatore della ricerca, il dottor Ying Xu:
Quando una cellula del cancro ottiene più cibo, cresce: questo rende la biomassa tumore più grande e più ipossica. A sua volta, l’efficienza di conversione energetica scende, rendendo le cellule ancora più affamate e le attiva nell’intento di ottenere più cibo attraverso la circolazione sanguigna, creando un circolo vizioso. Questo potrebbe essere un fattore chiave nel cancro.
La ricerca è senza dubbio molto interessante e spiegherebbe come mai molti tumori diventano resistenti ai farmaci in breve tempo. Dunque, la scoperta potrebbe rivoluzionare l’approccio alla cura dei tumori e suggerire una tecnica per prevenire la risposta ipossica delle cellule.
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