Una speranza per gli ammalati di distrofia viene dalla ricerca effettuata dal team di scienziati di Giulio Cossu, docente di istologia all’Università di Milano. Si tratta di impiegare cellule geneticamente modificate che fungeranno da apripista ad ulteriori trattamenti.
Iniettate nei muscoli dei pazienti in cui la malattia è ormai in uno stadio avanzato, queste cellule consentirebbero di preparare l’organismo alla terapia successiva, che in casi così gravi risulta solitamente totalmente inefficace e priva di riscontri positivi. Il pre-trattamento è stato già sperimentato con successo sui topi.