Discutere fa male. Litigare con il proprio partner o con i parenti stretti ancora di più. Sapevate che il rischio di mortalità addirittura si triplica nelle persone di mezza età e per qualsiasi causa? Sembra proprio che abbiamo trovato una motivazione per imparare a lasciarci tutto alle spalle, vero?
Insomma, se a rimetterci è la nostra salute anche in questo caso, quanto vale la pena perdere tempo dietro a questioni senza importanza? Ecco quindi che il detto che litigare danneggia se stessi perché rischia di farci star male, è vero. Anzi è anche peggio di ciò che si crede visto che letteralmente accorcia la vita. Aggressività ed arrabbiature? Meglio metterle da parte. Essere indisponenti e pronti alla lite nei confronti del prossimo nuoce a noi e non alla persona con la quale ce la prendiamo. E non è da prendere sottogamba il fatto che le possibilità di morire per qualsiasi causa crescono esponenzialmente almeno 3 volte rispetto alla media.
Lo studio che ha rilevato ciò è stato condotto dall’Università di Copenhagen e pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health. Il periodo di follow up non è stato breve: la ricerca è durata circa 11 anni e come campione ha preso una base di 10mila volontari di età compresa fra 36 e 52 anni. Escludendo gli altri fattori di rischio, i dati raccolti ed analizzati hanno mostrato come le litigate con il partner ed i figli sono correlate ad un rischio di morte maggiore. E quando frequenti agiscono come un colpo violento sull’organismo arrivando addirittura, come vi avevamo anticipato, a triplicare il rischio di mortalità per qualsiasi causa.
A peggiorare la situazione vi sono anche altri piccoli fattori: non avere un’occupazione lavorativa funziona da amplificatore al problema ed a quanto pare sono gli uomini a soffrire di più in tal senso perché più sensibili alle reazioni della compagna. Riuscire a gestire le pressioni sociali adeguatamente attraverso il carattere potrebbe trasformarsi in un elisir di lunga vita.
Fonte | JECH
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